NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 21 ottobre 2020

Conferenza su Kafka (Cento, 7 novembre 2020). 5. Kafka e le donne. Alcune frasi scritte a Milena

Argomenti

L’angoscia, il mondo rovesciato, il potere misterioso, l’impossibilità di vivere una vita “normale”

 

Le donne: Felice Bauer 1913 - 14, Julie Wohryzek (1918 - 9) e Milena Jesenka 1920 - 22.

Kafka si sentiva in colpa verso di loro siccome aveva illuso Felice e Julie sulla possibilità di sposarle e aveva attirato a sé Milena senza avere nulla da offrirle.

Con atteggiamento vampiresco anzi tendeva a succhiare la loro vitalità.

Il personaggio di Frieda del Castello può essere stato costruito su Milena

 

Kafk aveva conosciuto Milena a Praga nell’ottobre del 1919 quando la ragazza aveva manifestato l’intenzione di tradurre in ceco i racconti di lui

Nell’aprile del 1920 Kafka si recò a Merano per curare la tubercolosi e iniziò a scrivere a Milena.

Vediamo una piccola antologia di queste lettere

 

“ I miei 38 anni di ebreo, di fronte ai Suoi 24 di cristiana, dicono:”Tu hai 38 anni e sei stanco tanto quanto probabilmente non ci si può stancare per la sola l’età. O meglio, più che stanco sei irrequieto e hai paura di fare un solo passo su questa terra irta di tagliole. Non sei stanco ma hai paura dell’enorme stanchezza che seguirà questa enorme inquietudine” mercoledì

 

“Mi lagno delle mie deboli forze, mi lagno del venire al mondo, mi lagno della luce del sole. Milena, tu sei una fanciulla, non ho mai visto nessuna che fosse tanto fanciulla, non oserò porgerti la mano, fanciulla, la mano sudicia, convulsa, unghiata, incerta e tremula, cocente e fredda”. Ancora sabato

 

 

“Il mio corpo ha paura e piuttosto di aspettare la prova della bontà altrui preferisce arrampicarsi lentamente su per la parete” Milena martedì

Cfr. La metamorfosi

 

 

“Non amo te, ma piuttosto la mia esistenza donatami da te”. martedì un po’ tardi

 

Il non umano di Kafka è la sua incapacità di amare. Il suo mondo non è quello dell’amore bensì quello dell’angoscia. “angoscia significa ritirarsi dal mondo” domenica

 

“Talvolta ho l’aria di essere un corrotto difensore della mia angoscia, ma la verità è che io sono parte di essa, anzi sono fatto di essa ed essa è forse la mia parte migliore. E la mia parte migliore è forse la sola cosa che tu ami”. lunedì pomeriggio

 

“Non dormire significa domandare: se uno avesse la risposta, dormirebbe” martedì

 

Il mondo rovesciato

 In un' altra lettera a Milena scrive: “quando finalmente si raddrizzerà un poco il mondo rovesciato?” venerdì.

Cfr. acta retro cuncta dell’Oedipus di Seneca.

la profetessa Manto, figlia di Tiresia, dice:" Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta retro cuncta ( vv. 366 - 367) , è mutato l'ordine naturale e nulla si trova al suo posto; ma tutto è invertito.

 

Altra lettera: giovedì “Milena, lei sta ritta accanto a un albero, giovane, bella, il lampo dei Suoi occhi abbatte il dolore del mondo. Io striscio nell’ombra da un abero all’altro” Suo F.

 

Cfr. Nietzsche: “Il sole lo maledicono i fiacchi: per loro quel che conta di un albero è l’ombra”[1]

 

Nel 1922 inizia da stesura di Das Schloss. In quell’anno rinuncia a Milena Jesenkà, dopo Felice Bauer e Julie

“L’impedimento essenziale , purtroppo indipendente da ogni singolo caso, era che io, non v’è dubbio, sono spiritualmente incapace di sposarmi” scrive nella Lettera al padre.

 

Il potere misterioso

Lunedì

“ Io non voglio (Milena mi aiuti! Comprenda più di quanto dico!), non voglio (non è balbettio) venire a Vienna perché non sopporterei spiritualmente lo sforzo. Sono malato di mente, la malattia polmonare è soltanto uno straripare della malattia mentale. Lei è tanto giovane, forse non arriva a 25 anni. Io ne ho 37, quasi 38, quasi una breve generazione in più, ho quasi i capelli bianchi dalle vecchie notti e dal mal di testa. La storia dei due fidanzamenti avevano questo in comune: che io avevo colpa di tutto, la colpa indubitabile, io ho reso infelici le giovani donne. Non sono adatto al matrimonio, non passerò per Vienna.

Faccio una prova: sul balcone c’è un passero e aspetta che gli butti del pane sul balcone. Invece lo butto nel mezzo della stanza. Da fuori il passero vede nella penombra l’alimento della sua vita e questo lo attira smisuratamente, esso si scrolla, è più qui che là, ma qui è il buio e accanto al pane sono io, il potere misterioso. Ciò nonostante saltella oltre la soglia, ancora un paio di salti, ma più non osa e per un improvviso spavento vola via. Ma quali forze albergano in questo misero uccello! Dopo un istante è qui di nuovo, studia la situazione, io butto ancora un po’ di pane per facilitargli la cosa e se con o senza intenzione (così agiscono i poteri misteriosi) non lo avessi fatto fuggire con un piccolo movimento, sarebbe venuto a prendere il pane”

 

“Io sono nato nell’ 83, avevo dunque 13 anni quando sei nata tu” martedì

 

Bologna 21 ottobre ore 19,20

giovanni ghiselli



[1] La gaia scienza, Scherzo, malizia e vendetta, 46 Giudizi di stanchi

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