Argomenti
L’angoscia, il mondo rovesciato, il
potere misterioso, l’impossibilità di vivere una vita “normale”
Le donne: Felice Bauer 1913 - 14, Julie
Wohryzek (1918 - 9) e Milena Jesenka 1920 - 22.
Kafka si sentiva in colpa verso di
loro siccome aveva illuso Felice e Julie sulla possibilità di sposarle e aveva
attirato a sé Milena senza avere nulla da offrirle.
Con atteggiamento vampiresco anzi
tendeva a succhiare la loro vitalità.
Il personaggio di Frieda del Castello può
essere stato costruito su Milena
Kafk aveva conosciuto Milena a Praga
nell’ottobre del 1919 quando la ragazza aveva manifestato l’intenzione di
tradurre in ceco i racconti di lui
Nell’aprile del 1920 Kafka si recò a
Merano per curare la tubercolosi e iniziò a scrivere a Milena.
Vediamo una piccola antologia di
queste lettere
“ I miei 38 anni di ebreo, di fronte
ai Suoi 24 di cristiana, dicono:”Tu hai 38 anni e sei stanco tanto quanto
probabilmente non ci si può stancare per la sola l’età. O meglio, più che
stanco sei irrequieto e hai paura di fare un solo passo su questa terra irta di
tagliole. Non sei stanco ma hai paura dell’enorme stanchezza che seguirà questa
enorme inquietudine” mercoledì
“Mi lagno delle mie deboli forze, mi
lagno del venire al mondo, mi lagno della luce del sole. Milena, tu sei una
fanciulla, non ho mai visto nessuna che fosse tanto fanciulla, non oserò
porgerti la mano, fanciulla, la mano sudicia, convulsa, unghiata, incerta e
tremula, cocente e fredda”. Ancora sabato
“Il mio corpo ha paura e piuttosto
di aspettare la prova della bontà altrui preferisce arrampicarsi lentamente su
per la parete” Milena martedì
Cfr. La metamorfosi
“Non amo te, ma piuttosto la mia
esistenza donatami da te”. martedì un po’ tardi
Il non umano di Kafka è la sua
incapacità di amare. Il suo mondo non è quello dell’amore bensì quello
dell’angoscia. “angoscia significa ritirarsi dal mondo” domenica
“Talvolta ho l’aria di essere un
corrotto difensore della mia angoscia, ma la verità è che io sono parte di
essa, anzi sono fatto di essa ed essa è forse la mia parte migliore. E la mia
parte migliore è forse la sola cosa che tu ami”. lunedì pomeriggio
“Non dormire significa domandare: se
uno avesse la risposta, dormirebbe” martedì
Il mondo rovesciato
In un' altra lettera a Milena scrive: “quando
finalmente si raddrizzerà un poco il mondo rovesciato?” venerdì.
Cfr. acta retro cuncta dell’Oedipus di
Seneca.
la profetessa Manto, figlia di
Tiresia, dice:" Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta
retro cuncta ( vv. 366 - 367) , è mutato l'ordine naturale e nulla si
trova al suo posto; ma tutto è invertito.
Altra lettera: giovedì “Milena, lei
sta ritta accanto a un albero, giovane, bella, il lampo dei Suoi occhi abbatte
il dolore del mondo. Io striscio nell’ombra da un abero all’altro” Suo F.
Cfr. Nietzsche: “Il sole lo
maledicono i fiacchi: per loro quel che conta di un albero è l’ombra”[1]
Nel 1922 inizia da stesura di Das
Schloss. In quell’anno rinuncia a Milena Jesenkà, dopo Felice Bauer e Julie
“L’impedimento essenziale ,
purtroppo indipendente da ogni singolo caso, era che io, non v’è dubbio, sono
spiritualmente incapace di sposarmi” scrive nella Lettera al padre.
Il potere misterioso
Lunedì
“ Io non voglio (Milena mi aiuti!
Comprenda più di quanto dico!), non voglio (non è balbettio) venire a Vienna
perché non sopporterei spiritualmente lo sforzo. Sono malato di mente, la
malattia polmonare è soltanto uno straripare della malattia mentale. Lei è
tanto giovane, forse non arriva a 25 anni. Io ne ho 37, quasi 38, quasi una
breve generazione in più, ho quasi i capelli bianchi dalle vecchie notti e dal
mal di testa. La storia dei due fidanzamenti avevano questo in comune: che io
avevo colpa di tutto, la colpa indubitabile, io ho reso infelici le giovani
donne. Non sono adatto al matrimonio, non passerò per Vienna.
Faccio una prova: sul balcone c’è un
passero e aspetta che gli butti del pane sul balcone. Invece lo butto nel mezzo
della stanza. Da fuori il passero vede nella penombra l’alimento della sua vita
e questo lo attira smisuratamente, esso si scrolla, è più qui che là, ma qui è
il buio e accanto al pane sono io, il potere misterioso. Ciò nonostante
saltella oltre la soglia, ancora un paio di salti, ma più non osa e per un
improvviso spavento vola via. Ma quali forze albergano in questo misero
uccello! Dopo un istante è qui di nuovo, studia la situazione, io butto ancora
un po’ di pane per facilitargli la cosa e se con o senza intenzione (così
agiscono i poteri misteriosi) non lo avessi fatto fuggire con un piccolo
movimento, sarebbe venuto a prendere il pane”
“Io sono nato nell’ 83, avevo dunque
13 anni quando sei nata tu” martedì
Bologna 21 ottobre ore 19,20
giovanni ghiselli
[1] La gaia scienza, Scherzo,
malizia e vendetta, 46 Giudizi di stanchi
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