mercoledì 7 ottobre 2020

Roberto Speranza e Roberto Mancini. Spes et Sinistri: Cognomina sunt omina

Il ministro Speranza, un politico che ho votato e rivoterei, perché è un uomo capace e una persona per bene, una cara persona, ha detto in una trasmissione televisiva che il gioco del calcio non è in cima ai suoi pensieri i quali sono occupati principalmente dalla sanità e dalla scuola. Parole sante: bravo ragazzo e bravo ministro.

Roberto Mancini invece ha replicato con parole che non fanno onore a lui, né alla nostra amata regione, le Marche, e nemmeno allo sport.

Leggo su “la Repubblica” di oggi 7 ottobre a pagina 37: “Ma le parole del ministro della salute Speranza sull’eccesso di attenzione per il calcio rispetto alla scuola non sono piaciute a Mancini: “a volte prima di parlare, bisogna pensare. Lo sport è un diritto, come la scuola e il lavoro, ed è praticato da milioni di italiani”. Anche sugli stadi da aprire a una percentuale più alta di spettatori-mille invitati al Franchi- il ct è deciso: “Domenica prossima a Danzica entreranno 10 mila persone e noi ne siamo contenti”.

Ora replico a queste parole offensive e balorde.

Il ministro Speranza è uno dei pochi politici capaci di parlare. Per giunta non legge una parola ma le esprime da sé, dal proprio pensiero che è assennato e probo.

Guardare le partite di calcio in televisione o andare allo stadio a vederle non è fare sport. Nessuno mi vieta di correre, pedalare, nuotare. Prodi a 81anni ha scalato lo Stelvio, mirabilmente.

Quanto ai lavoratori del calcio rispondo che i raccoglitori di pomodori a dieci euro all’ora, se pure li prendono, mi stanno molto più a cuore dei calciatori come Ronaldo.    

 

Bologna 7 ottobre 2020 ore17, 30 giovanni ghiselli

 

p. s.

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