venerdì 20 novembre 2020

Discoteche, bordelli e pubblicità

Ci vorrebbe una parlamentare Lina Merlin anche per le discoteche nocive e degradanti non meno dei sudici bordelli. Questi confermavano quanto  inculcavano nelle teste sprovvedute di noi bambini i preti sedicenti cristiani: che il sesso è la cosa più brutta e sporca del mondo.

Le discoteche sono luoghi dove si va per non pensare, ho sentito dire da molti giovani. Ma se non pensate, cari ragazzi, altri pensano al posto vostro, e vi fregano. Siete una gioventù penalizzata proprio perché vi piace non pensare. Vi suggerisco di essere voi a chiedere la chiusura delle discoteche: sono un oltraggio alla vostra intelligenza e alla vostra bellezza.

costituiscono appunto la negazione del pensiero. E pure della luce, del dialogo, dei verba e del Verbum.

 

Anche la pubblicità va proibita siccome è profetessa di Satana, è la voce del diavolo. Ieri ho sentito questa assurdità durante un’odiosa pausa pubblicitaria della televisione: “per Natale regala quello che solo tu puoi dare”. Non ho cambiato canale siccome incuriosito. Prevedevo che suggerisse dei libri buoni.

Macché: raccomandava di regalare il dono “esclusivo” della Coca Cola. Questo è offensivo non solo per la mia mente oramai scaltrita ma anche per le orecchie e gli occhi di un bambino. Sarebbe una battuta da barzelletta demenziale, un ajduvnaton rispetto alla logica perfino della pubblicità , se non fosse il segno di una tragedia che ci ha portati fino al virus, al pari del “signacolo in vessillo” sulle discoteche che hanno contribuito a rilanciare il veleno a provocare una seconda chiusura e relegatio domi [1] contravvenendo non solo alla logica della salute ma anche a quellla dell’economia.

 

giovanni ghiselli



[1] Lascio il termine lockdown agli anglisti raffinati

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