NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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domenica 8 novembre 2020

Una calunnia di Apollonio e una replica di Cesare Pavese

Eros è il dio più calunniato

 

L’amore invero non è dolore, tanto meno è violenza.

L’amore è gioia ed è comprensione, è intelligenza.

Le Argonautiche e altri testi tendono a infamare Eros  suscitando sospetto o addirittura odio tra i maschi e le femmine come ora fanno i razzisti di entrambi i sessi.

 

Da tanti resoconti di giornali appare e pare che l’unico amore benedetto, e ora pure santificato dal matrimonio, sia quello tra omosessuali. L’eterno richiamo tra sessi diversi sembra sia pericoloso e dopo tutto deleterio. I maschi sarebbero in maggioranza stupratori almeno potenziali secondo certe femministe dalla larga visibilità televisiva. Sesso andato a male.

Poi c’è la contraddizione del lamento sulle culle vuote.

 

Sentiamo i poeti nemici di Eros. Solo pochissimi esempi ma potrei farne a bizzeffe

 

La Luna, come vide Medea correre verso Giasone, gioì con malizia e disse tra sé: non solo io brucio per il bell’Endimione, io che ho dovuto obbedire ai tuoi riti: ora il daivmwn ajlginoveiς (Argonautiche, IV, 64), il dio del dolore ti ha dato il penoso Giasone per la tua angoscia. Vai a sopportare dolori infiniti.

 

Una risposta di Pavese:

“Perché il veramente innamorato chiede la continuità, la vitalità (lifelongness) dei rapporti? Perché la vita è dolore e l'amore goduto è un anestetico, e chi vorrebbe svegliarsi a metà operazione?” Il mestiere di vivere, 19 gennaio 1938.

 giovanni ghiselli

 

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