Eros è il dio più calunniato
L’amore invero non è dolore, tanto meno è violenza.
L’amore è gioia ed è comprensione, è intelligenza.
Le Argonautiche e altri testi tendono a infamare Eros suscitando sospetto o addirittura odio tra i maschi e le femmine come ora fanno i razzisti di entrambi i sessi.
Da tanti resoconti di giornali appare e pare che l’unico amore benedetto, e ora pure santificato dal matrimonio, sia quello tra omosessuali. L’eterno richiamo tra sessi diversi sembra sia pericoloso e dopo tutto deleterio. I maschi sarebbero in maggioranza stupratori almeno potenziali secondo certe femministe dalla larga visibilità televisiva. Sesso andato a male.
Poi c’è la contraddizione del lamento sulle culle vuote.
Sentiamo i poeti nemici di Eros. Solo pochissimi esempi ma potrei farne a bizzeffe
La Luna, come vide Medea correre verso Giasone, gioì con malizia e disse tra sé: non solo io brucio per il bell’Endimione, io che ho dovuto obbedire ai tuoi riti: ora il daivmwn ajlginoveiς (Argonautiche, IV, 64), il dio del dolore ti ha dato il penoso Giasone per la tua angoscia. Vai a sopportare dolori infiniti.
Una risposta di Pavese:
“Perché
il veramente innamorato chiede la continuità, la vitalità (lifelongness) dei rapporti? Perché la vita è dolore e l'amore
goduto è un anestetico, e chi vorrebbe svegliarsi a metà operazione?” Il mestiere di vivere, 19 gennaio 1938.
giovanni ghiselli
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