Gli araldi dell’Oreste di Euripide e la maggior parte dei conduttori delle trasmissioni televisive.
Euripide:
“E parlò, lui sempre sottoposto ai potenti,
in modo ambiguo, da una parte ammirando il padre tuo
però senza approvare tuo fratello, intrecciando
discorsi belli e malvagi: che aveva stabilito usanze
non belle verso i genitori; e occhiate sempre
sorridenti lanciava agli amici di Egisto.
Infatti tale genìa è siffatta: dalla parte di chi ha successo- 895
saltano sempre gli araldi- jepi; to;n -eujtuch` phdw`s j ajei; khvruke"
Questo è loro amico:
chi ha potere sulla città e si trova tra le autorità (Oreste, 889-897)
Viceversa il Bruto di Lucano
Bruto dice che aspetterà di vedere chi sarà il vincitore tra Cesare e Pompeo, per poi salire sul carro del vinto: sarà hostis victoris nemico del vincitore (Lucano, Pharsalia, 2, 283-284).
Non diversamente Catone:
"victrix causa deis placuit, sed victa Catoni "(Pharsalia, I, 128).
giovanni ghiselli
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