NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 23 novembre 2020

Il discorso della verità è semplice

Contro le menzogne  inventate per eliminare i dubbi delle persone
 
La semplicità non è rozzezza bensì complessità risolta.
 
Per quanto concerne il virus, i professori Massimo Galli e Andrea Crisanti hanno dato prove di semplicità competente.   
 
 Nelle Fenicie[1] di Euripide Polinice afferma la parentela della semplicità con la giustizia e con la verità:"aJplou'" oJ mu'qo" th'" ajlhqeiva" e[fu,-kouj poikivlwn dei' ta[ndic' eJrmhneuavtwn" (vv. 469-470), il discorso della verità è semplice e quanto è conforme a giustizia non ha bisogno di interpretazioni ricamate. Invece l' a[diko" lovgo" , essendo malato dentro, ha bisogno degli artifici degli scaltri:"nosw'n ejn auJtw'/ farmavkwn dei'tai sofw'n" (v. 472).
 
Lucrezio (I, 641-642) condanna gli stolti che ammirano e amano quanto rimane nascosto sotto parole contorte:"omnia enim stolidi magis admirantur amantque/inversis quae sub verbis latitantia cernunt ", gli stolti ammirano e amano di più tutto ciò che scorgono nascosto sotto parole contorte.
 
Chirone, dikaiovtato" Kentauvrwn[2], il più giusto dei Centauri, "nodrì Achille"[3] insegnandogli quella naturalezza e semplicità di costumi che è la quintessenza dell'educazione sana. Il figlio di Peleo nell'Ifigenia in Aulide di Euripide riconosce tale alta paideia all'uomo piissimo che l'ha allevato:"ejgw; d j, ejn ajndro;" eujsebestavtou trafei;"-Ceivrwno", e[maqon tou;" trovpou" aJplou'" e[cein" (vv. 926-927), ho imparato ad avere semplici i costumi.
 In tal modo il figlio di Peleo imparò a non apprendere gli usi degli uomini malvagi (v. 709).
  
 
E' pure degna di menzione la polemica di Schopenhauer[4] contro la filosofia (hegeliana) delle università, fatta di "ghirigori che non dicono nulla, e offuscano con la loro verbosità perfino le verità più comuni e più comprensibili". 
 
Pirra è simplex munditiis, semplice nell'eleganza (Orazio, Ode I, 5, 5).
 
 Analogo ossimoro troviamo in Marziale che si augura una prudens simplicitas (10, 47, 79, una semplicità competente.
 
La semplicità però non  è rozzezza, anzi va sempre collegata alla nobiltà. Infatti la semplicità è una complessità risolta e non si deve confondere con la facilità la quale "invece è una truffa che rischia di impoverire tragicamente i nostri giorni (…) La nostra cultura ormai scansa ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà: abbiamo esaltato il trash e il pulp (…) abbiamo accettato che le televisioni venissero invase da gente che imbarcava applausi senza essere capace a fare nulla; abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica "bonazza" (…)  la Facilità ormai ha dissolto tante capacità intellettuali e manuali, e si parla a vanvera perché così abbiamo sentito fare ogni sera, si pensa e si vive a casaccio perché così fanno tutti"[5].
Bologna, 23 novembre 2020. giovanni ghiselli
p. s
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[1] Composte intorno al 410 a. C.
[2]  Odissea XI, 832.
[3] Dante, Inferno, XII, 71.
[4] Parerga e paralipomena p.210, vol.I

[5] I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità, Marco Lodoli, in La Repubblica 6 novembre 2002, p. 14.

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