allevamento intensivo
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Lo svuotamento della sofìa tecnologica in diversi autori
Alla violenza dell'uomo nei confronti della terra coltivata e degli animali
aggiogati sembra alludere Virgilio pure
nella Bucolica IV quando descrive l'età dell'oro: "non
rastros patietur humus, non vinea falcem,/robustus quoque iam tauris iuga
solvet arator ", (vv. 40 - 41), la terra non soffrirà i
rastrelli, né la vigna la falce, anche il robusto aratore scioglierà i tori dal
giogo.
Anche l'altrove delle isole beate di Orazio produce pane e vino senza violenza:" Nos
manet Oceanus circumvagus arva beata/Petamus, arva divites et insulas,/Reddit
ubi Cererem tellus inarata quotannis/Et imputata floret usque vinea "
(Epodi , 16, 41 - 44), ci attende l'Oceano che gira intorno a
campagne felici, dirigiamoci a quelle campagne e isole fertili, dove ogni anno
la terra dà le messi senza essere arata, e la vite fiorisce continuamente senza
essere potata.
Per la
scienza e la tecnica che si volgono al male è molto chiara la condanna di Brecht il quale viene
citato da G. Steiner a proposito del canto corale dell'Antigone : "Il
commento al secondo stasimo[1] che
Brecht fornisce con le sue note di lavoro (Anmerkungen zur Bearbeitung),
è lapidario: "L'uomo, mostruosamente grande (ungeheuer gross )
quando sottomette la natura, diventa un grande mostro quando sottomette gli
uomini, suoi simili". Come Hölderlin prima di lui, Brecht
traduce ta; deina; con Ungeheuer ,
parola densa di significati che designa "ciò che è mostruoso",
"ciò che è inquietante", "ciò che è insolitamente,
ossessivantemente eccessivo nel bene e nel male".[2]
Sui limiti della sofiva tecnologica sentiamo pure Di
Benedetto:"affiora in Sofocle una tendenza diversa, secondo la quale sofov" appare in contesti che tendono a svuotare l'aggettivo della sua
positività e a conferirgli un valore chiaramente negativo. Va menzionato a
questo proposito anzitutto il passo del primo stasimo dell'Antigone dove
al v. 365 sofovn è associato alle qualità
inventive della tevcna: senonché in questo stasimo
la tevcna è presentata in un contesto in ultima analisi
restrittivo e lo stesso vale per sofovn, collocato con
evidenza all'inizio della frase"[3].
Si veda un ancora più esplicito svuotamento della sofiva tecnologica nel discorso di Diotima del Simposio platonico:
"kai; oj me;n peri; ta; toiau'ta sofo;" daimovnio" ajnhvr, oJ dev,
a[llo ti sofo;" w[n, hj; peri; tevcna" hj; ceirourgiva"
tinav", bavnauso"" (203a), chi è sapiente in
tali rapporti (quelli tra gli uomini e gli dèi) è un uomo demonico, quello
invece che si intende di qualcos'altro, o di tecniche o di certi mestieri, è un
facchino.
Nel Menesseno Platone chiarisce il disvalore della scienza separata dalla
giustizia: "pa'sav te ejpisthvmh cwrizomevnh dikaiosuvnh"
kai; th'" a[llh" ajreth'" panourgiva, ouj sofiva faivnetai" (247), tutta la scienza separata dalla giustizia e dalle altre
virtù, si vede che è malizia, non sapienza.
James Hillman alla
necessità della Giustizia aggiunge quella della Bellezza:"Bellezza e
Giustizia sono i veri fini. I pensatori più profondi li hanno individuati.
Platone, ad esempio. E ogni anima lo percepisce immediatamente: il benessere
economico non fa piacere all'anima quanto la Bellezza e la Giustizia"[4].
A questo si può aggiungere la favola di Filemone e Bauci che nel Faust
di Goethe vengono
sacrificati con tante altre vittime umane, per strappare il terreno al mare e a
loro stessi:
" E sul principio ,/furono tende e furono capanne./Ma sorse poi, dov'è
più folto il verde/subito un gran palazzo" racconta Filemone.
E prosegue Bauci"Facevano, di giorno, il finimondo,/senza
concluder nulla, i suoi vassalli./Colpi su colpi, di badili e zappe!/Ma dove
nella tenebra notturna/era un vagar di vivide fiammelle,/una diga si ergeva
all'indomani./Debbono avere sanguinato
mussten bluten - , a notte,/vittime umane. Ché s'udìan, nel
buio,/gemiti di dolore./Verso il mare fluivano torrenti/rossi di fuoco. E al
sorgere del sole,/ecco, un canale era scavato, già./Un uomo senza Dio! Gli
fanno gola/la nostra capannuccia ed il boschetto./Un vicino orgoglioso e
tracotante,/a cui dobbiamo, ahimè, restar soggetti!"[5].
E' questi lo stesso Faust la cui avidità poi provoca l'assassinio dei due
vecchietti. Ora ci sono diversi personaggi pieni di malizia che vogliono
salvare l’economia a tutti i costi, compreso quello del gerontocidio.
Bologna, 19 novembre 2020.
giovanni ghiselli
p. s.
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[1] Veramente si tratta del primo
[2]Le Antigoni , p.194.
[3]Sofocle , p. 99.
[4] Il
piacere di pensare , pp. 134 - 135.
[5]Goethe, Faust ,
seconda parte, atto quinto.
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