L’invettiva di Cesare e quelle dei negazionisti che offendono i malati e i morti
Giulio Cesare insulta i suoi soldati in rivolta guadagnandosi il fatto di venire temuto con il mostrare di non avere paura e di essere capace di tenere in rispetto la canaglia (intrepidus vultu meruitque timeri - non metuens (Lucano, Pharsalia, V , 317-318)
Li aggredisce definendoli “vos despecta senes exhaustaque sanguine turba,- iam plebs Romana” ( 335-336) voi spregiata massa di vecchi, folla dissanguata, plebe di Roma oramai.
Vecchi dal sangue esausto dunque e feccia stremata.
In maniera simile, sia pure in modo meno scoperto, vengono trattati i morti “con il covid” dai negazionisti e dai mezzi negazionisti quali certi presunti scienziati.
Io voglio rendere onore ai morti per covid con questo breve intervento e denunciare, disonorare quanti li disonorano.
giovanni ghiselli
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