Gli aperitivi, i cenoni, le movide, le piazze affollate sarebbero un equivalente della guerra civile: tali intemperanze costerebbero molti morti
“E anche per il popolo la guerra civile-quando non importi la privazione dei comodi più volgari- può essere motivo di squisito sollazzo” (Marchesi, Tacito, p. 257).
In Hist. III, 83 Tacito racconta come entrarono i Flaviani vittoriosi in Roma, sconfitti i vitelliani, nel dicembre del 69 durante la festa dei Saturnali
“Aderat pugnantibus spectator populus, utque in ludrĭco certamine, hos, rursus illos clamore et plausu fovebat”
Sangue e, accanto, bagasce e bagascioni,
-saeva ac deformis urbe tota facies: alibi proelia et volnera, alibi balineae popinaeque: simul cruor et strues corporum, iuxta scorta et scortis similes.
“Una pace dissoluta, il saccheggio più bruto. Furore e gioia. Era già successo con Silla e con Cinna. C’era una disumana indifferenza - inhumana securitas- e la dissolutezza non ammetteva interruzioni e i piaceri non furono interrotti, come se ai Saturnali si fossero aggiunti altri spassi. Godevano per la sola allegrezza del pubblico male” ( Concetto Marchesi, Tacito, p. 258)
giovanni ghiselli
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