La paura del nemico
contribuisce a cooperare - sunergei`n
Koino;" fovbo" e metus hostilis .Polibio e Sallustio
Polibio afferma che è difficile trovare un sistema politico migliore della
costituzione mista dei Romani: “o{tan me;n ga;r ti~ e[xwqen koino;~
fovbo~ ejpista;~ ajnagkavsh/ sfa'~ sumfronei'n kai; sunergei'n
ajllhvloi~, thvlikauvthn kai; toiauvthn sumbaivnei givnesqai th;n duvnamin
tou' politeuvmato~ w{ste mhvte paraleivpesqai tw'n deovntwn mhdevn…”(6, 18, 2-3), quando infatti qualche paura comune incombente da fuori li
costringe alla concordia e alla cooperazione, tanta e tale succede che diventi
la potenza dello Stato che né viene tralasciata nessuna delle cose necessarie,
in quanto, continua Polibio, tutti fanno a gara per trovare i mezzi utili a
fronteggiare la situazione, né le decisioni falliscono l’occasione in quanto
tutti contribuiscono ad attuarle.
Cfr. il metus hostilis di Sallustio.
Bellum Iugurthinum[1] di Sallustio:" Nam
ante Carthaginem deletam(...) metus hostilis in bonis artibus civitatem
retinebat. Sed ubi illa formido mentibus decessit, scilicet ea quae res
secundae amant, lascivia atque superbia, incessere" (41), infatti
prima della distruzione di Cartagine…il timore dei nemici conservava la
cittadinanza nel buon governo. Ma quando quella paura tramontò dagli animi,
naturalmente quei vizi che la prosperità ama, la dissolutezza e la superbia, si
fecero avanti.
giovanni ghiselli
[1] Del 40 ca.
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