Il cellulare portatore di tante morti questa volta ha ucciso una bambina di 10 anni.
Leggo sul quotidiano “la Repubblica” di oggi, a pagina 21: “Antonella ha partecipato al “Blackout challenge” su Tik Tok”, il social tra i più seguiti dagli adolescenti”.
Questi poveri bambini e ragazzi non difesi dalle letture di libri buoni né da esperienze salutari sono gli agnelli sacrificali della società dell’ignoranza e dei consumi che l’ignoranza incentiva e ingrandisce in modo abnorme.
Sfida e oscuramento è già un annuncio di rischio e di morte. Detto in inglese perché le parole assumano un tono ieratico, come quelle della Sfinge di Tebe che lanciava l’indovinello, poi uccideva.
“Una sfida social pericolosa e della quale i genitori non erano a conoscenza”. Non c’è niente di più asolciale di questi presunti giochi che intrappolano l’attenzione dei bambini distogliendoli dal bello e dal buono della vita. I genitori non solo dovrebbero distogliere i figli da tali perversioni attraverso un’educazione sana, ma anche scendere in piazza per chiedere che tali trasmissioni vengano abolite. Da parte mia chiedo che venga cancellato ogni spettacolo osceno che favorisce l’ignoranza foriera di ogni male.
giovanni ghiselli
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