ArgomentiIngres, L'Apoteosi di Omero
Antonio aggredisce Cleopatra beceramente. Il tema dell’acciecamento mentale in Shakespeare e in Omero
Age cannot wither her aveva detto Enobarbo ( Shakespeare, Antonio e Cleopatra, II, 2, 237).
Una battuta utilizzata nel film C’era una volta in America di Sergio Leone.
Ma dopo la sconfitta di Azio, Antonio che teme un cedimento di Cleopatra a Ottaviano, le dice: “you were half blasted ere I knew you (III, 13, 105), eravate già mezza appassita prima che vi conoscessi.
Quindi: “you have been a boggler ever (110) siete sempre stata una impressionabile, but when we in our viciouness grow hard, ma quando noi ci induriamo nel nostro essere viziosi, - o misery on ‘t, o che miseria, the wise gods seel our eyes, i saggi dei ci acciecano (…) make us adore our errors, ci fanno adorare i nostri errori; laugh at ’ s while we strut to our confusion, ci fanno adorare i nostri errori e ridono mentre avanziamo impettiti verso la nostra rovina.
Poi Antonio aggiunge la volgarità del frustrato: “ I found you as a morse cold upon /dead Caesar’s trencher” (116-117) , vi ho trovata come un boccone freddo sul tagliere di Cesare morto, nay, you were a fragment of Cneius Pompey (118), anzi eravate un avanzo di Pompeo
Vediamo allora l’acciecamento mentale in Omero
Nell'Iliade c'è un discorso esortativo del maestro all'alunno con l'impiego del paradigma: si tratta di Fenice che nel IX canto prega Achille di accettare i doni di Agamennone, di domare il cuore magnanimo (v. 496) e smettere l'ira (v. 517). Gli fa l'esempio (negativo) di Meleagro, il quale, irato contro la madre Altea che l'aveva maledetto, non voleva difendere gli Etoli, che pure lo supplicavano offrendogli dei doni. Chiedevano di venire aiutati contro i Cureti i quali assalivano Calidone. Il giovane ostinato intervenne solo quando i nemici arrivarono a scuotere il talamo (v. 588) dove egli giaceva con la sposa, la bella Cleopatra; allora ella lo pregò e Meleagro intervenne in battaglia salvando gli Etoli che però non gli diedero più i doni preziosi e belli (vv. 598-599).
Dunque c'è l'uso del paradigma. "In nessun altro luogo dell'Iliade Omero è, in così alto grado come qui, maestro e guida della tragedia, come lo chiama Platone[1] (...) Dall'esempio di Meleagro si stacca l'idea religiosa dell'Ate, che è di tanto peso per il poeta dell'Iliade quale ci sta dinanzi compiuta. Sullo sfondo dell'allegoria, moralmente commovente, delle litài , delle preghiere, e della pervicacia del cuore umano, quest'idea brilla come un lampo minaccioso da cupe nubi"[2].
Le Preghiere ("Litaiv", Iliade , IX, 502) racconta Fenice, sono figlie di Zeus, zoppe, rugose e losche d'occhi; seguono Ate che è gagliarda, veloce e percorre la terra danneggiando gli uomini; esse pongono riparo se vengono richieste; ma se uno le rifiuta, le Litài chiedono a Zeus che l'Ate lo insegua ed egli paghi il fio. Ate insomma è una smisurata forza irrazionale contro la quale spesso la volontà e l'educazione umana sono impotenti.
Un vero e proprio trofeo di Ate ( "[ Ata" tropai'on", Eschilo, I sette a Tebe , v. 956) si trova sulle porte di Tebe sulle quali urtavano i fratelli figli di Edipo ammazzandosi a vicenda, poi, impadronitosi dei due, il demone cessò ("duoi'n krathvsa" e[lhxe daivmwn", v. 960).
a[th è l’ acciecamento mentale, ajavw accieco la mente
Bologna 28 gennaio 2021 ore 11 e 13
giovanni ghiselli
p. s
Statistiche del blog
Sempre1083913
Oggi125
Ieri425
Questo mese11463
Il mese scorso11741
Nessun commento:
Posta un commento