Autorizzo questa mia opinione speranzosa, non medica, attraverso i miei maestri Sofocle e Seneca.
Dedico questa speranza all’ amico, il grande ginecologo Carlo Flamigni cui la notte del capodanno 2019 domandai provocatoriamente se la medicina fosse una scienza esatta e lui rispose, intelligentemente e signorilmente: “non è nemmeno una scienza”.
Quindi citò, in greco, alcune parole dell’Alcibiade II di Platone a proposito di che sa molte cose e le sa tutte male. Conservo questa amicizia celeste con affetto, stima e rimpianto
La luce del sole disfa le cose cattive
La luce del sole significa salvezza: un raggio solare distrugge il bioccolo che, intriso di veleno, ha attoscato la tunica mandata in dono a Eracle da Deianira (Trachinie, vv. 697 sgg.). Il sole disfa le cose cattive.
Le azioni cattive degli uomini viceversa offendono la luce mentre la sua fonte santa, il Sole immagine visibile della Mente dell’Universo si incupisce e si abbuia.
Viceversa il male che gli uomini fanno affligge il sole e la sua luce
A questo proposito cito i pimi versi dell’Oedipus: “Iam nocte Titan dubius expulsa redit,/et nube moestum squalida exoritur iubar, /lumenque flamma triste luctifica gerens/prospiciet avida peste solatas domos,/stragemque, quam nox fecit, ostendet dies " (vv. 1-5), già, cacciata la notte, torna un Titano incerto, e il suo splendore spunta cupo da una nuvola sporca, e, portando una luce afflitta con fiamma luttuosa, osserverà le case desolate dall'avida peste, e la strage che la notte ha compiuto la farà vedere il giorno.
Il sole incerto dallo splendore cupo (moestum iubar), la luce afflitta (lumen triste) e la fiamma luttuosa (flamma luctifica) significa il capovolgimento della natura. La luce che vivifica e rallegra è capovolta a fiaccola mortuaria che mette in mostra una strage.
giovanni ghiselli
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