Massimo Cacciari |
Il filosofo è Massimo Cacciari che risponde alle domande di Ilaria Zaffino con parole opportune e necessarie. Perciò lo commento e lo diffondo attraverso facebook e il mio blog.
Cacciari trova inaudito “che un politico costretto per svolgere il suo mestiere a usare questi mezzi”, cioè soprattutto Twitter e Facebook, “possa averne accesso in base a decisioni del capitalista che detiene assoluto potere su questi mezzi stessi. Dovrebbe esserci un’autorità politica costituita sulla base di procedimenti di legge, come quella per la privacy, un’autorità che sulla base di principi della Costituzione dica che Trump non può parlare”
Invece, aggiungo io, adesso chiacchierano e plaudono quasi tutti. Molti vogliono farsi vedere sul carro del vinto. Ben pochi parlano politicamente tenendo il debito conto del voto dei cittadini statunitensi che una volta hanno eletto Trump, e la seconda, pur non eleggendolo, gli hanno dato comunque decine di milioni di voti.
Questa chiusura del profilo di Trump da parte di un’impresa economica che può essere volta al pofitto ma non deve avere il potere di decidere chi parla e chi no, apre la strada che conduce metodicamente alla distruzione della democrazia che già da tempo mostra gonfiori di tipo oncologico.
Democrazia significa “potere del popolo”, in concreto la politica affidata agli eletti dai poli`tai, i cittadini che votano. Il cittadino- il polivthς che non sia un suddito deve avere il potere di partecipare alla vita della povliς.
Tucidide attribuisce a Pericle queste parole: “Solo noi consideriamo (nomivzomen) non tranquillo ( oujk ajpravgmona) ma inutile (ajll j ajcreĩon) chi non prende parte alla vita politica (tov te mhde;n tw̃nde metevconta)” (II, 40, 2).
Cacciari fa una citazione da Lacan: “volete un padrone? Lo avrete”.
Concludo copiando le ultime parole dell’intervista rilasciata dal professore veneziano: “Dopodiché se pensiamo che i Trump si sconfiggano così, saluti. Magari sconfiggeremo i Trump, più difficile sconfiggere qualche altro: forse non è proprio Trump il pericolo. Trump si mandò a casa, come si stava già facendo. Twitter o non Twitter era già stato mandato a casa. E’ folle che un politico si comporti come lui, non è questo il problema. Non è che noi possiamo decidere su questioni di principio in termini occasionali, quello che ci piace allora parla, quell’altro non parla”.
Bologna 11 gennaio 2021 ore 17, 10
giovanni ghiselli
p. s
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