domenica 9 agosto 2020

Debrecen. 11. La giornata del 25 luglio


La giornata del 25 luglio 1979

i miei 5000 metri
La solitudine e la lettera squilibrata

Passai in solitudine questa giornata dal risveglio della mattina fino alle 10 di sera.
Lessi e studiai la Storia dei Romani di Gaetano De Sanctis, poi All’ombra delle fanciulle in fiore di Proust, corsi i 5000 metri nello stadio due volte, pensai a Ifigenia, quindi le scrissi questi pensieri squilibrati:

“Ifigenia, tesoro, tu non sei qui, ma il ricordo del tuo sorriso abbronzato e festivo decora tutte le ore della mia giornata solitaria, studiosa e riflessiva. Ricordo il tuo splendido corpo che, svestito a festa, illuminava le stanze di casa mia, cupe altrimenti nella tetra atmosfera della nostra città dove lunghi sono gli inverni; ricordo le tue gonne che,  quando mi correvi incontro, si sollevavano al vento di primavera profumandolo con l’odore santo della tua pelle; ricordo come il tuo corpo brunito, all’inizio di questa stagione, faceva tremare di luce l’aria marina quando andavamo sul moscone, al largo della spiaggia di Pesaro per fare l’amore, e le farfalle ci danzavano intorno i loro  valzer pieni di gioia. Io ti amo, Ifigenia, ti amo. Questi ricordi mi mantengono vivo, emozionato, attivo anche nella tua assenza pur dolorosa, e il tuo sorriso illumina, riempie di vita il mio cervello che altrimenti si stancherebbe nello studio della storia dell’imperialismo romano e di Proust, sensibilissimo e raffinato ma spesso privo d potenza verbale e di capacità sintetica. Ho con me la copia di L’ombra delle fanciulle in fiore che mi regalasti, e non manco mai di accarezzare, odorare, baciare la pagina sacra con le parole della tua dedica ricca di amore e di arte. Così il profumo di te, portato dal vento dell’ovest, mi ispira, mi spinge a correre lo stadio più di una volta al giorno con tutte le forze, a cronometro, e mentre spremo con gioia i liquidi del mio corpo agonista, mi sembra di avere un orgasmo con te.
La tua presenza in carne deliziosa e ossa modellate con arte, la tua parola intuitiva, poetica, amore, mi manca a tal punto che, quando l’effluvio odoroso di te, portato dal vento occidentale, si attenuerà, allora io, invece di andare allo stadio, situato dalla parte nord orientale dei selvosi Carpazi, andrò verso parte occidentale di Budapest e di Hortobágy, dov’è la grande pianura senza alberi: là correrò, anelando, mentre i soffi dell’aria odorosa di te mi benediranno e mi renderanno beato con il tuo aroma tutto intero prima che questo sia stato filtrato dalle avide, invide foglie assorbenti della grande foresta di Debrecen. Io allora continuerò a inebriarmi dell’essenza preziosa  esalata dalla tua carne divina. 
Ciao. Come vedi, ti penso
Tuo
gianni”

Tali associazioni barocche e irreali generava la mia folle, sciroppata e perversa smania amorosa.  

giovanni ghiselli. Pesaro, 9 agosto 2020, ore 11, 45

Visualizzazioni di pagine: oggi
64

Visualizzazioni di pagine: ieri
455

Visualizzazioni di pagine: ultimo mese
12.497

Visualizzazioni di pagine: tutta la cronologia
1.015.909


Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLX. L’ospedale di Debrecen. Il delicato corteggiamento del vecchio dentista.

  Nei giorni seguenti, intorno al ferragosto,   vissi alcune ore di buona speranza: una serie intermittente di minuti nei quali immagi...