lunedì 17 agosto 2020

"Oreste" di Euripide. XVIII parte. vv. 1022-1070

Oreste ed Elettra

"Oreste" di Euripide. XVIII parte. vv. 1022-1070
Traduzione mia

Oreste
Non ti rassegnerai in silenzio al fatto compiuto
mettendo via i femminei lamenti? Questo è miserevole, ma tuttavia
è necessario che tu sopporti la sorte presente.

Elettra
E come faccio a tacere? Vedere questa luce di dio 1025
Non è più possibile per noi infelici.

Oreste
Tu non uccidermi: sono già morto abbastanza
per mano argiva io lo sciagurato: lascia stare i mali presenti.

Elettra
O infelice per la tua giovinezza, Oreste, e per il destino di morte,
una morte prematura. Bisognerebbe che tu vivessi, quando non ci sei più.1030/

Oreste
No per gli dèi, non gettarmi addosso la viltà,
spingendomi alle lacrime con il ricordo dei mali.

Elettra
Moriremo: non è possibile non piangere i mali
A tutti i mortali è cara la vita infatti e questo è pietoso.

Oreste
Questo giorno per noi è decisivo: bisogna attaccare 1035
dei cappi oppure affilare la spada per la mano.

Elettra
Tu allora uccidi me, fratello, perché non mi ammazzi
uno degli Argivi facendo oltraggio alla prole di Agamennone .

Oreste
Mi basta il sangue materno: non ti ammazzerò,
muori piuttosto di tua mano nel modo che vuoi. 1040

Elettra
Sarà così: in niente rimarrò indietro alla tua spada.
Ma voglio gettarti le braccia al collo.

Elettra
O carissimo, o tu che hai il nome desiderato 1045
e dolcissimo e la stessa anima di tua sorella

Oreste
Tu certamente mi farai intenerire e io voglio contraccambiati
con l’affetto delle mie braccia. Perché infatti devo avere ancora ritegno, povero me?/
O petto della sorella, o cara persona che abbraccio,
questi saluti invece dei figli e del letto nuziale 1050
sono disponibili per noi due disgraziati.

Elettra
Ahi!
Come la medesima spada, se è permesso, potrebbe uccidere noi due
e accoglierci una sola urna, manufatto di cedro?

Oreste
Sarebbe dolcissimo questo: tu vedi però, come siamo
privi di amici, per potere avere una tomba comune 1055.

Elettra
Non ha parlato in tua difesa, con cura che tu non morissi,
Menelao il vile, il traditore del padre mio?

Oreste
Neppure la faccia ha fatto vedere, ma con la speranza
rivolta allo scettro, si guardava bene dal salvare gli amici.
Suvvia, facciamo in modo di morire nobilmente
e facendo cose del tutto degne di Agamennone. 1060
Anche io mostrerò alla polis nobiltà, colpendomi al fegato con la spada e tu poi devi/
comportati in maniera simile ai miei atti di coraggio.
Pilade, tu sii l’arbitro del nostro suicidio 1065
e componi con cura il corpo di noi due morti
poi sotterrali insieme portandoci alla tomba del padre.
E addio: come vedi mi avvio all’opera.

Pilade
Aspetta. Prima ho un rimprovero per te,
se hai supposto che io desideri vivere una volta che tu sei morto 1070

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