Oreste ed Elettra |
"Oreste" di Euripide. XVIII
parte. vv. 1022-1070
Traduzione mia
Oreste
Non ti
rassegnerai in silenzio al fatto compiuto
mettendo
via i femminei lamenti? Questo è miserevole, ma tuttavia
è
necessario che tu sopporti la sorte presente.
Elettra
E come
faccio a tacere? Vedere questa luce di dio 1025
Non è più
possibile per noi infelici.
Oreste
Tu non
uccidermi: sono già morto abbastanza
per mano
argiva io lo sciagurato: lascia stare i mali presenti.
Elettra
O
infelice per la tua giovinezza, Oreste, e per il destino di morte,
una morte
prematura. Bisognerebbe che tu vivessi, quando non ci sei più.1030/
Oreste
No per
gli dèi, non gettarmi addosso la viltà,
spingendomi
alle lacrime con il ricordo dei mali.
Elettra
Moriremo:
non è possibile non piangere i mali
A tutti i
mortali è cara la vita infatti e questo è pietoso.
Oreste
Questo
giorno per noi è decisivo: bisogna attaccare 1035
dei cappi
oppure affilare la spada per la mano.
Elettra
Tu allora
uccidi me, fratello, perché non mi ammazzi
uno degli
Argivi facendo oltraggio alla prole di Agamennone .
Oreste
Mi basta
il sangue materno: non ti ammazzerò,
muori
piuttosto di tua mano nel modo che vuoi. 1040
Elettra
Sarà
così: in niente rimarrò indietro alla tua spada.
Ma voglio
gettarti le braccia al collo.
Elettra
O
carissimo, o tu che hai il nome desiderato 1045
e
dolcissimo e la stessa anima di tua sorella
Oreste
Tu
certamente mi farai intenerire e io voglio contraccambiati
con
l’affetto delle mie braccia. Perché infatti devo avere ancora ritegno, povero
me?/
O petto
della sorella, o cara persona che abbraccio,
questi
saluti invece dei figli e del letto nuziale 1050
sono
disponibili per noi due disgraziati.
Elettra
Ahi!
Come la
medesima spada, se è permesso, potrebbe uccidere noi due
e
accoglierci una sola urna, manufatto di cedro?
Oreste
Sarebbe
dolcissimo questo: tu vedi però, come siamo
privi di
amici, per potere avere una tomba comune 1055.
Elettra
Non ha
parlato in tua difesa, con cura che tu non morissi,
Menelao
il vile, il traditore del padre mio?
Oreste
Neppure
la faccia ha fatto vedere, ma con la speranza
rivolta
allo scettro, si guardava bene dal salvare gli amici.
Suvvia,
facciamo in modo di morire nobilmente
e facendo
cose del tutto degne di Agamennone. 1060
Anche io
mostrerò alla polis nobiltà, colpendomi al fegato con la spada e tu poi devi/
comportati
in maniera simile ai miei atti di coraggio.
Pilade,
tu sii l’arbitro del nostro suicidio 1065
e componi
con cura il corpo di noi due morti
poi
sotterrali insieme portandoci alla tomba del padre.
E addio:
come vedi mi avvio all’opera.
Pilade
Aspetta.
Prima ho un rimprovero per te,
se hai
supposto che io desideri vivere una volta che tu sei morto 1070
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