NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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sabato 8 agosto 2020

"Oreste" di Euripide. XII parte

maschera di Menelao
sudceramiche.it/
Traduzione mia dell’Oreste di Euripide (vv.  682-728)

Menelao
Oreste, io rispetto la tua persona
E voglio condividere i tuoi mali;
è così infatti che bisogna sopportare insieme
i mali dei consanguinei, se dio ne dà la forza, 685
morendo anche e uccidendo i nemici,
però io voglio ottenere dagli dèi il potere di farlo.
Sono arrivato infatti privo di alleati, con
la lancia, errando tra innumerevoli tormenti
e con la piccola difesa degli amici rimasti 690
Non potremmo dunque superare in battaglia
Argo Pelasgica; ma se con blande parole
si riuscisse , a tal punto speranza possiamo arrivare.
Infatti con piccole fatiche come si potrebbero cogliere grandi
frutti? E’ cosa sciocca anche desiderarlo. 695
Quando infatti il popolo imbaldanzisce giovanilmente cadendo nell’ira,
è come spengere un fuoco furioso;
se invece ammorbidendosi con calma
uno cede a chi è in tensione, e fa attenzione   al momento opportuno,
probabilmente la furia  si attenua, e quando alleggerisce i soffi 700
puoi ottenere facilmente da lui quanto vuoi.
E’ insita nel popolo  della compassione, e anche passionalità grande,
un bene preziosissimo per chi sa aspettare.
Andato da Tindaro, cercherò di persuadere in tuo favore
lui e la città a fare buon uso del loro eccesso emotivo-705
Anche una nave infatti tesa con violenza nella scotta
va a fondo, mentre si raddrizza, se allenta la scotta.
Il dio infatti odia gli ardori eccessivi
E anche i cittadini li odiano: bisogna allora che io, non parlo a caso,
ti salvi con saggezza, non con la violenza contro i più forti. 710
Con la forza non potrei salvarti, come forse tu pensi,
infatti non è facile con una sola lancia
innalzare trofei sui mali che ti stanno addosso.
Un tempo non inducevamo la terra di Argo
alla mitezza, ma ora è necessario 715
(per i saggi essere al servizio della sorte)

Oreste
O tu che tranne muovere guerra per una donna,
per il resto sei una nullità, o pessimo nel soccorrere i cari,
fuggi abbandonando me , e la fratellanza sparita 720
con Agamennone? Eri davvero senza amici, o padre, nella sventura.
Ahimè sono stato tradito, e non ci sono più speranze,
riguardo a dove rivolto possa fuggire la morte per mano degli Argivi;
costui infatti era per me il rifugio delle salvezza.
Ma vedo qui il più caro dei mortali, 725
Pilade che avanza di corsa, venuto via da Focea,
piacevolissima vista, uomo fedele nelle disgrazie
migliore a vedersi del mare calmo per i marinai. 728


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