lunedì 24 agosto 2020

"Oreste" di Euripide. XXIII parte (versi 1302-1368)


"Oreste" di Euripide. XXIII parte (versi 1302-1368)
Traduzione mia

Elettra e Coro
Ammazzate, fate morire, colpite,
tirando dalla mano
Le due spade a doppio taglio,
quella che abbandonò il padre, lasciò il marito, quella che moltissimi
fece morire degli Elleni
caduti presso il fiume,
dove lacrime su lacrime caddero per dardi
di ferro presso i gorghi dello Scamandro. 1310

Coro
Tacete, tacete: ho sentito il rumore di qualcuno
piombato sulla strada vicino al palazzo.

Elettra
O carissime donne, nel mezzo dell’omicidio
ecco qui Ermione: smettiamo di gridare.
Viene avanti infatti per cadere nei lacci delle reti 1315.
Bella sarà la preda, se viene presa.
Ricomponiti con espressione tranquilla
con una parvenza che non palesi le azioni compiute;
anche io terrò negli occhi un’ espressione compunta
come se proprio non sapessi quanto è stato compiuto 1320
(A Ermione) O ragazza, sei giunta dopo avere inghirlandato la tomba
Di Clitennestra e avere versato libagioni ai defunti?

Ermione
Sono giunta dopo averne ottenuto la benevolenza. Però in me
Si è insinuato un timore, qualunque sia il grido
che odo anche lontana dal palazzo. 1325

Elettra
Che cosa dici? A noi toccano accidenti degni di lamentazioni.

Ermione
Evita parole di cattivo augurio! Di quale nuova disgrazia dici?

Elettra
A questa città è sembrato giusto che Oreste e io morissimo.

Ermione
Oh no davvero! Voi siete miei consanguinei.

Elettra
E’ deciso: stiamo sottoposti al giogo della necessità. 1330

Ermione
Forse per questo anche quel grido nel palazzo?

Elettra
Infatti: si è gettato supplice alle ginocchia di Elena e grida.

Ermione
Chi? Non so niente di più, se tu non lo dici.

Elettra
L’infelice Oreste, supplica di non morire, anche per me.

Ermione
Per giusti motivi allora grida il palazzo. 1335

Elettra
Infatti, per quale altro motivo potrebbe gridare uno?
Ma vieni e partecipa alla supplica con i tuoi cari
gettandoti ai piedi di tua madre donna molto felice
perché Menelao non ci veda morire.
Dai, tu che sei stata allevata tra le braccia di mia madre 1340
abbi pietà di noi e dacci un sollievo dai mali.
Vieni qui al cimento, io ti guiderò.
Tu sola infatti hai la meta della salvezza.

Ermione
Ecco, spingo il piede verso il palazzo.
Siate salvi per quanto sta in me.

Elettra
O amici, dentro la casa armati di spada, non afferrerete la preda?

Ermione
Ahimé! Chi sono questi che vedo?

Elettra
Devi tacere
Infatti sei venuta quale salvezza per noi, non per te.
Tenetela, tenetela: puntandole la spada
sul collo restate fermi, perché Menelao 1350
sappia questo: che avendo trovato degli uomini, non Frigi vili
ha avuto quello che devono avere i vili.

Coro
Iò iò care,
suscitate frastuono, frastuono e grida
davanti al palazzo, perché l’assassinio compiuto
non getti una terribile paura negli Argivi, 1355
tanto da farli correre in aiuto al palazzo reale
prima che io abbia davvero visto il cadavere di Elena
steso a terra coperto di sangue nella casa,
o che abbia saputo la notizia da qualche servitore:
infatti conosco qualche cosa dell’evento luttuoso, ma su altre non ho chiarezza. 1360
Con giustizia la nemesi divina
È giunta su Elena
Infatti ha riempito di lacrime l’Ellade intera,
a causa del funesto, funesto Ideo
Paride, che portò la Grecia a Ilio 1365

Ma fanno rumore i chiavistelli della reggia
Fate silenzio: infatti viene fuori uno dei Frigi,
da questo sapremo come vanno le cose nel palazzo.

giovanni ghiselli

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