La plebe
digiuna non conosce la paura.
I gestori delle discoteche sono adirati perché la
chiusura dei loro locali ameni ne riduce
i profitti e, se dovesse prolungarsi, potrebbe giungere a farli digiunare.
Tale serrata del resto contribuirà a evitare tanti
contagi e diverse morti di giovani e pure non giovani. Ma questi signori
infuriati non hanno paura del virus: lo
spettro del digiuno li rende intrepidi: “nescit plebes ieiuna timere” (Lucano,
Pharsalia, III, 58).
giovanni ghiselli
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