Diomede |
Messaggero
Dopo costui prendeva a parlare il
principe Diomede.
Questo non consentiva che si
uccidessero te né tuo fratello,
mentre punendovi con l’esilio si
sarebbe rispettata la religione. 900
Applaudirono rumorosamente alcuni,
significando che diceva bene,
mente altri non approvavano. E dopo
questo si alza
un uomo dalla lingua senza porta,
forte della sua audacia,
Argivo non Argivo, imposto per
forza,
fidente nel tumulto e nella brutale
licenza di parlare
persuasivo per giunta tanto da
trascinarli in qualche male:
quando infatti uno piacevole con le
parole e dal pensiero malvagio
persuade la folla, per la città è
un grande malanno:
quanti invece con senno consigliano
sempre bene,
anche se non subito, in seguito
sono utili 910
alla città. È così che si deve
guardare
a un capo: è uguale infatti la
faccenda
per chi dice discorsi e chi ricopre
una carica.
Colui aizzò ad ammazzare
Oreste e te gettando
pietre: sotto sotto Tindaro
suggeriva tali parole 915
da dire a chi voleva uccidere voi
due.
Un altro poi alzatosi diceva parole
contrarie a costui,
di aspetto non bello, ma uomo
animoso,
uno che raramente frequenta la
città e il cerchio della piazza,
uno che lavora la terra,- di quelli
che soli salvano il paese- 920
intelligente quando vuole muoversi
verso un dibattito,
uno integro, che ha condotto una
vita irreprensibile.
Egli propose di incoronare il
figlio di Agamennone:
Oreste che aveva voluto
vendicare il padre,
ammazzando una donna malvagia ed
empia,
la quale cercava di toglierci quel
nostro prendere in mano le armi
e andare in guerra abbandonando le
case,
se quelli che restano distruggono
la custodia della casa
corrompendo le spose dei guerrieri.
E agli onesti sembrava che dicesse
bene 930
E nessuno parlò più. Poi giunse tuo
fratello,
e disse: “o voi che tenete la terra
di Inaco,
(anticamente Pelasgi, poi Danaidi, n.d.r.)
È per difendere voi, non meno di
mio padre,
che ho ucciso la madre. Se infatti
l’uccisione dei mariti 935
sarà lecita per le donne, non
sarebbe più possibile
prevenire la morte, oppure ci si
dovrà asservire alle donne
e voi farete il contrario di quello
che si deve fare.
Adesso infatti colei che ha tradito
il letto di mio padre
è morta, ma se ammazzerete me, 940
la legge è messa via, e nessuno
potrebbe prevenire la propria morte
siccome non vi sarà penuria di
quell’audacia”.
Ma non persuadeva la folla, benché
sembrasse parlare bene.
Prevale invece quel malvagio
parlando tra la moltitudine,
quello che aveva proposto di
mettere a morte te e tuo fratello. 945
A stento il povero Oreste li ha
persuasi a non farlo morire
lapidato: ha promesso che in questo
giorno lascerà la vita
per sgozzamento operato dalla sua
stessa mano
con te. Lo conduce fuori
dall’assemblea
Pilade tra le lacrime, e gli amici
lo accompagnano 950
piangendo, commiserandolo: e sta
arrivando da te
un amaro spettacolo e una triste
visione.
Ma prepara la spada o un laccio per
il collo:
poiché devi lasciare la luce: la
nobiltà
non ti ha giovato per niente, né il
dio di Pito, 955
Febo che siede sul tripode, anzi ti
ha rovinato.
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