giovedì 27 agosto 2020

Introduzione a Lucano. XXIX parte del poema "Pharsalia". Libro V (vv. 373-460)

Introduzione a Lucano. XXIX parte del poema "Pharsalia". Libro V (vv. 373 - 460)

La traversata delle navi di Cesare da Brindisi all’Epiro. Vari aspetti del mare

Cesare allora ordina all’esercito di raggiungere Brindisi e di radunare là tutte le navi da Hydrus  (Otranto),  Taras (Taranto), Leuca, la palude di Salpi e Sipus (Siponto vicino a Manfredonia) dove il Gargano di Puglia si protende nell’Adriatico -  Apulus Hadriacas exit Garganus in undas (380) ed è esposto al dalmatico vento di Borĕa (da nord) e al Calabro Austro (da sud). Ipse petit trepidam tutus sine milite Romam (381), egli personalmente, sicuro anche senza esercito, si dirige verso Roma trepidante  che già aveva imparato a servire un cittadino in toga iam doctam servire togae  - 382 -
Vengono fatte elezioni truccate per fare eleggere Cesare console.
I segni sinistri non vengono considerati: tonat augure surdo - et laetae iurantur aves bubone sinistro  (395 - 396), tuona e l’augure rimane sordo, si traggono buoni auspici dagli uccelli alla presenza di un gufo sinistro.
La veneranda potestas del consolato è ora iuris inops (398) priva di legalità. Poi Cesare si precipita verso la Puglia quae piger Apulus arva - deseruit rastris et inerti tradidit herbae (403 - 404) e i campi che il pigro Apulo ha abbandonato con i rastrelli e ha consegnato all’erba che non richiede lavoro.
Cfr. il problema dei latifondi coltivati poco e male.

S. Mazzarino invece ritiene che al pensiero storico classico non manchi un'ampia e approfondita considerazione dei fatti economici:"Basta pensare, per es., all'archeologia di Tucidide, tutta fondata su aJcrhmativa[1]  e crhmavtwn th;n kth'sin[2]; concetti che lì sono fondamentali, non già semplici riferimenti. Tacito (…) Plinio il Vecchio (…) hanno interpretato con acutezza i fatti sociali dell'epoca giulio - claudia"[3]. Si pensi alla crisi dell’agricoltura italica dovuta all’estendersi dei latifondi; per esempio: latifundia perdidere Italiam" scrive Plinio il Vecchio[4].
Per quanto riguarda l’autore degli Annales[5]:"Questa idea della crisi economica dell'Italia domina il pensiero di Tacito, e dà ad esso toni di tristezza profonda: infatti, la ritroviamo in un passo degli Annali, XII, 43, meritatamente celebre”[6]:"at hercule olim Italia legionibus longiquas in provincias commeatus portabat, nec nunc infecunditate laboratur, sed Africam potius et Aegyptum exercemus, navibusque et casibus vita populi Romani permissa est ", eppure, per Ercole, una volta l'Italia mandava vettovaglie per le legioni in province lontane, né oggi la terra soffre di sterilità, ma noi preferiamo far coltivare l'Africa e l'Egitto, e la vita del popolo romano è affidata ai rischi della navigazione.

Cesare arriva alle case di Brindisi ricurva curvi Brudisii, ma trova le onde chiuse dai venti invernali -  clausas ventis brumalibus undas - invenit (406 - 407) e le navi impaurite dalla costellazione invernale ( invenit et pavidas hiberno sidere classes, gennaio del 48) V, 408)
Gli sembrò turpe perdere tempo e parla: riempie di forza gli animi ignari di mare parlando così: expertes animos pelagi sic robore complet (412)
 Dice che il tempo e il vento li favorirà: iam  (177dudum nubes et saevas perdimus undas (423) già da troppo tempo sprechiamo le nubi e le onde crudeli. Ogni forza va utilizzata.
Phoebo labente sub undas, mentre Febo scivolava sotto le onde e si vedevano prima sidera poli (424) i marinai sciolgono le navi.
 Ma una volta lasciata la terra, il vento cade e subentra una saeva quies pelagi (442). Il mare non è mosso “non horrore tremit, non solis imagine vibrat” 446, non è increspato da brividi, non vibra per il riflesso del sole. Le navi sono ichiodate fixae carinae (447) ed esposte a rischi: le navi nemiche, la fame.

after day, day after day, 
We stuck, nor breath nor motion; 
As idle as a painted ship 
Upon a painted ocean.
after day, day after day, 
We stuck, nor breath nor motion; 
As idle as a painted ship 
Upon a painted ocean.
Cfr, The rime of ancien mariner di Coleridge (1772 - 1834)
Day after day, day after day
Wwwe stuck, nor breath nor motio
Aaas idle as a painted ship
Upon a painted ocean

Nova vota timori - sunt inventa novo (Pharsalia, V, 450 - 451) nuovi desideri sono trovati per paure nuove.
  Pregano che arrivino tempeste pur di uscire da quel torpore stagnante. Ma non si vedono onde minacciose e naufragii spes omnis abit (455) se ne va ogni speranza di fare naufragio. Ma al mattino il giorno levò il suo raggio offeso da una nube  iubar laesum nube extulit (456), poi la nave cominciò a ondeggiare e spinta dal vento giunse a Paleste, in Epiro (460).

---------------------
[1] Tucidide, Storie,  I, 11, 3. Significa scarsità di risorse senza le quali secondo lo storiografo della guerra del Peloponneso non si possono allestire grandi flotte né fare guerre grandi come quella del Peloponneso.
[2]I, 13, 1. E' l'accumulo di ricchezze necessari allo sviluppo di una grande potenza.
[3] S. Mazzarino, L'impero romano, (del 1974) vol.I, p. 214, n. 4.
[4] Naturalis historia, XVIII, 7.
[5] Gli Annales,  composti  da Tacito negli anni successivi al 111 d. C., dovevano continuare l'opera di Livio: il titolo dei manoscritti Ab excessu divi Augusti echeggia il liviano Ab urbe condita. Dell'opera che doveva andare dalla morte di Augusto a quella di Nerone ci sono arrivati i libri I - IV, un frammento del V e parte del VI con gli avvenimenti dalla morte di Augusto (14 d. C.) a quella di Tiberio (con una lacuna per gli anni 29 - 31); inoltre i libri XI - XVI con il regno di Claudio, dal 47, e quello di Nerone fino al 66.
[6] S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, III, p. 458.

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLX. L’ospedale di Debrecen. Il delicato corteggiamento del vecchio dentista.

  Nei giorni seguenti, intorno al ferragosto,   vissi alcune ore di buona speranza: una serie intermittente di minuti nei quali immagi...