Introduzione
a Lucano. XXIX parte del poema "Pharsalia". Libro V (vv. 373
- 460)
La
traversata delle navi di Cesare da Brindisi all’Epiro. Vari aspetti
del mare
Cesare
allora ordina all’esercito di raggiungere Brindisi e di radunare là
tutte le navi da Hydrus (Otranto), Taras (Taranto),
Leuca, la palude di Salpi e Sipus (Siponto vicino a
Manfredonia) dove il Gargano di Puglia si protende nell’Adriatico -
Apulus Hadriacas exit Garganus in undas (380) ed è
esposto al dalmatico vento di Borĕa (da nord) e al Calabro Austro
(da sud). Ipse petit trepidam tutus sine milite Romam (381),
egli personalmente, sicuro anche senza esercito, si dirige verso Roma
trepidante che già aveva imparato a servire un cittadino
in toga iam doctam servire togae - 382 -
Vengono
fatte elezioni truccate per fare eleggere Cesare console.
I
segni sinistri non vengono considerati: tonat augure surdo -
et laetae iurantur aves bubone sinistro (395 - 396),
tuona e l’augure rimane sordo, si traggono buoni auspici dagli
uccelli alla presenza di un gufo sinistro.
La veneranda
potestas del
consolato è ora iuris
inops (398)
priva di legalità. Poi Cesare si precipita verso la Puglia quae
piger Apulus arva - deseruit rastris et inerti tradidit herbae (403
- 404) e i campi che il pigro Apulo ha abbandonato con i rastrelli e
ha consegnato all’erba che non richiede lavoro.
Cfr.
il problema dei latifondi coltivati poco e male.
S.
Mazzarino invece ritiene che al pensiero storico classico non
manchi un'ampia e approfondita considerazione dei fatti
economici:"Basta pensare, per es., all'archeologia di Tucidide,
tutta fondata su aJcrhmativa[1] e crhmavtwn
th;n kth'sin[2]; concetti
che lì sono fondamentali, non già semplici riferimenti. Tacito (…)
Plinio il Vecchio (…) hanno interpretato con acutezza i fatti
sociali dell'epoca giulio - claudia"[3].
Si pensi alla crisi dell’agricoltura italica dovuta all’estendersi
dei latifondi; per esempio: latifundia
perdidere Italiam"
scrive Plinio il Vecchio[4].
Per
quanto riguarda l’autore degli Annales[5]:"Questa
idea della crisi economica dell'Italia domina il pensiero di Tacito,
e dà ad esso toni di tristezza profonda: infatti, la ritroviamo in
un passo degli Annali,
XII, 43, meritatamente celebre”[6]:"at
hercule olim Italia legionibus longiquas in provincias commeatus
portabat, nec nunc infecunditate laboratur, sed Africam potius et
Aegyptum exercemus, navibusque et casibus vita populi Romani permissa
est ",
eppure, per Ercole, una volta l'Italia mandava vettovaglie per le
legioni in province lontane, né oggi la terra soffre di sterilità,
ma noi preferiamo far coltivare l'Africa e l'Egitto, e la vita del
popolo romano è affidata ai rischi della navigazione.
Cesare
arriva alle case di Brindisi ricurva curvi Brudisii, ma
trova le onde chiuse dai venti invernali - clausas ventis
brumalibus undas - invenit (406 - 407) e le navi impaurite
dalla costellazione invernale ( invenit et pavidas hiberno
sidere classes, gennaio del 48) V, 408)
Gli
sembrò turpe perdere tempo e parla: riempie di forza gli animi
ignari di mare parlando così: expertes animos pelagi sic
robore complet (412)
Dice
che il tempo e il vento li favorirà: iam (177dudum
nubes et saevas perdimus undas (423)
già da troppo tempo sprechiamo le nubi e le onde crudeli. Ogni forza
va utilizzata.
Phoebo
labente sub undas, mentre Febo scivolava sotto le onde e si
vedevano prima sidera poli (424) i marinai sciolgono
le navi.
Ma
una volta lasciata la terra, il vento cade e subentra una saeva
quies pelagi (442).
Il mare non è mosso “non
horrore tremit, non solis imagine vibrat”
446, non è increspato da brividi, non vibra per il riflesso del
sole. Le navi sono ichiodate fixae
carinae (447)
ed esposte a rischi: le navi nemiche, la fame.
after
day, day after day,
We
stuck, nor breath nor motion;
As
idle as a painted ship
Upon
a painted ocean.
after
day, day after day,
We
stuck, nor breath nor motion;
As
idle as a painted ship
Upon
a painted ocean.
Cfr,
The rime of ancien mariner di Coleridge (1772 - 1834)
Day
after day, day after day
Wwwe
stuck, nor breath nor motio
Aaas
idle as a painted ship
Upon
a painted ocean
Nova
vota timori - sunt inventa novo (Pharsalia, V, 450 -
451) nuovi desideri sono trovati per paure nuove.
Pregano
che arrivino tempeste pur di uscire da quel torpore stagnante. Ma non
si vedono onde minacciose e naufragii
spes omnis abit (455)
se ne va ogni speranza di fare naufragio. Ma al mattino il giorno
levò il suo raggio offeso da una nube iubar
laesum nube extulit (456),
poi la nave cominciò a ondeggiare e spinta dal vento giunse a
Paleste, in Epiro (460).
---------------------
[1] Tucidide, Storie, I,
11, 3. Significa scarsità di risorse senza le quali secondo lo
storiografo della guerra del Peloponneso non si possono allestire
grandi flotte né fare guerre grandi come quella del Peloponneso.
[2]I,
13, 1. E' l'accumulo di ricchezze necessari allo sviluppo di una
grande potenza.
[5] Gli Annales, composti da
Tacito negli anni successivi al 111 d. C., dovevano continuare
l'opera di Livio: il titolo dei manoscritti Ab
excessu divi Augusti echeggia
il liviano Ab
urbe condita.
Dell'opera che doveva andare dalla morte di Augusto a quella di
Nerone ci sono arrivati i libri I - IV, un frammento del V e parte
del VI con gli avvenimenti dalla morte di Augusto (14 d. C.) a
quella di Tiberio (con una lacuna per gli anni 29 - 31); inoltre i
libri XI - XVI con il regno di Claudio, dal 47, e quello di Nerone
fino al 66.
Nessun commento:
Posta un commento