NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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sabato 8 agosto 2020

La scuola corrotta. V parte con il primo coro

coro greco
LA SCUOLA CORROTTA NEL PAESE GUASTO

Dramma di giovanni ghiselli

V parte

Docente

Io sono stata promossa dal ginnasio al liceo, perché non ho mai
fatto concessioni alla demagogia. Una volta perfino i ginnasiali

osavano non ascoltare o perfino sciamare via. Ma io continuavo a
leggere grammatiche e manuali, anche se in classe restava un

ragazzino solo che a sua volta leggeva il giornale. E leggerò ora, a
maggior ragione, con l'aula piena. Infatti non vi serve studiare il

significato di Ulisse nella letteratura occidentale, come pretendono
certi fanfaroni capaci di legare Omero non solo a Dante, ma pure a

Joyce, se non conoscete i nomi dei genitori  di Eschilo, e il
perfetto di tutti i verbi, compreso

lambavnw [8].

Tuttavia la "nobile
gara", sbandierata da quel ciarlatano, ci sarà, non dubiti: chi ricorderà il

maggior numero di paradigmi avrà il voto più alto. Non c'è modo
migliore di ripristinare l'agonismo dei Greci.


Studentessa
I suoi colleghi "educano" alla maniera sua?


Docenti
I migliori insegnano come me, però sono più fiscali nella

valutazione e nella sorveglianza degli scritti.

Studentessa

Fiscali riguardo a che cosa, se non insegnano niente?

Docente

Come si permette? 

Studentessa

Mi scusi. Fiscali in che modo?

Docente

Quando vi interrogano, vogliono che voi ricordiate quanto
ricordano loro: infatti una è la verità, uno il sapere. Quando fanno

la sorveglianza si aspettano un comportamento sleale, data la
malizia connaturata agli adolescenti. Voi dovrete convincerli della

vostra schiettezza con un comportamento irreprensibile:
assecondandoli sempre.

Suona la campanella
Allora ci siamo intesi. Noi dobbiamo ricominciare la letteratura

greca che è stata assassinata con l’intrusione di Nietzsche, di Hegel, di Joyce: i cattivi maestri del vostro cattivo ex maestro.
Per domani studiate il manuale da pagina uno a pagina cinque: la

vita di Omero.


Primo Coro

La classe

Ho passato due anni a studiare

la cultura europea,
con tensione di tutte le forze

per centrare l'idea della vita morale.
Ho tenuto lo sguardo sul bello morale,

e ho imparato a pensare
cosa valgano il coraggio, l'onore, l'ingegno

dell'omerico eroe;
la giustizia del mondo eschileo;

la pietà religiosa di Sofocle che indaga sull'uomo;
e, di Euripide, la compassione dal dolce pianto,

la mente che rende malato l'eroe,
la madre furente;

la Pianura della realtà cui anela Platone;
la buona mente e il furore di Seneca,


il romanzo dell'Arbiter cesellatore dei vizi,
Si tratta di Petronio e del Satyricon.
la sofferenza di Dostoevskij impregnata di idea,
la donna pensante di Ibsen,
l'inconscio e il pansessualismo inquietante di Freud,
il potenziamento dell'uomo di Nietzsche;
l'almanaccare ozioso di Svevo,

il borghese e l'artista di Mann,
l'angoscia contagiosa di Kafka,

la terra di Eliot in attesa di pioggia divina,
i salotti mondani di Proust che vuole sbucciare le cose,

i topi di Joyce affogati in barili di birra irlandese.
Ma adesso quel tempo è lontano.

E' arrivato il momento
di fissare all'orecchio

la parola ordinaria del manuale
e il paradigma fugace.

Che i miei studi passati sian vani comunque
giudizio verace non è.

Ho imparato che l'Uomo
destinato al dolore e dopo tutto alla morte,

effimero come le foglie,
con potenza di mente e purezza di cuore

può forzare il destino a portarlo di là.
Al di là del dolore, al di là della morte,

resta il bene che fai,
l'amore che dai,

la giustizia che rendi,
il bello che crei,

il vero che cerchi,
e la nobile stirpe dell'Uomo

che sempre procede,
e se cade talora o declina,

risorge con nuovo vigore
come foglia nella selva fiorita al tempo di primavera.

Il bene cos'è?

E' capire la parte profonda della nostra persona,

è sconfiggere mostri paurosi generati da antichi dolori,
per attingere il massimo oggetto di scienza:

che nell'umana creatura c'è Dio.
Amore cos'è?

Un assillo che spinge a creare nel Bello.
Giustizia cos'è?

E' luce serena che rischiara ogni vivere onesto,
è fiamma vitale che scalda lo sguardo profondo del buono,

è il lampo sinistro che svela la colpa
dello stolto violento, dell'ipocrita triste,

e infine, tremendo, li abbatte.
Il bello cos'è?

E' ricchezza interiore che dagli occhi si irradia su tutto l'aspetto
e diviene armonia delle membra, alto stile di vita.

Il vero cos'è?
E' oggetto di indagine eterna:

senza esame non è degna di essere vissuta
la vita dell'uomo.



giovanni ghiselli
Pesaro 8 agosto 2020 ore 10,20

p.s.

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8 Verbo tra i più comuni. Significa “prendo”.

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