V parte
Io sono stata promossa dal ginnasio al liceo, perché non ho mai
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fatto concessioni alla demagogia. Una volta perfino i ginnasiali
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osavano non ascoltare o perfino sciamare via. Ma io continuavo a
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leggere grammatiche e manuali, anche se in classe restava un
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ragazzino solo che a sua volta leggeva il giornale. E leggerò ora, a
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maggior ragione, con l'aula piena. Infatti non vi serve studiare il
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significato di Ulisse nella letteratura occidentale, come pretendono
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certi fanfaroni capaci di legare Omero non solo a Dante, ma pure a
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Joyce, se non conoscete i nomi dei genitori di Eschilo, e il
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perfetto di tutti i verbi, compreso
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Tuttavia la "nobile
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gara", sbandierata da quel ciarlatano, ci sarà, non dubiti: chi
ricorderà il
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maggior numero di paradigmi avrà il voto più alto. Non c'è modo
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migliore di ripristinare l'agonismo dei Greci.
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Studentessa
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I suoi colleghi "educano" alla maniera sua?
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Docenti
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I migliori insegnano come me, però sono più fiscali nella
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valutazione e nella sorveglianza degli scritti.
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Studentessa
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Fiscali riguardo a che cosa, se non insegnano niente?
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Docente
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Mi scusi. Fiscali in che modo?
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Docente
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Quando vi interrogano, vogliono che voi ricordiate quanto
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ricordano loro: infatti una è la verità, uno il sapere. Quando fanno
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la sorveglianza si aspettano un comportamento sleale, data la
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malizia connaturata agli adolescenti. Voi dovrete convincerli della
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vostra schiettezza con un comportamento irreprensibile:
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assecondandoli sempre.
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Suona la campanella
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Allora ci siamo intesi. Noi dobbiamo ricominciare la letteratura
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greca che è stata assassinata con l’intrusione di
Nietzsche, di Hegel, di Joyce: i cattivi maestri del vostro cattivo ex
maestro.
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Per domani studiate il manuale da pagina uno a pagina cinque: la
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vita di Omero.
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Primo Coro
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La classe
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Ho passato due anni a studiare
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la cultura europea,
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con tensione di tutte le forze
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per centrare l'idea della vita morale.
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Ho tenuto lo sguardo sul bello morale,
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e ho imparato a pensare
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cosa valgano il coraggio, l'onore, l'ingegno
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dell'omerico eroe;
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la giustizia del mondo eschileo;
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la pietà religiosa di Sofocle che indaga sull'uomo;
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e, di Euripide, la compassione dal dolce pianto,
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la mente che rende malato l'eroe,
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la madre furente;
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la Pianura della realtà cui anela Platone;
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la buona mente e il furore di Seneca,
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il romanzo dell'Arbiter cesellatore dei vizi,
Si tratta di Petronio e del Satyricon.
la sofferenza di Dostoevskij impregnata di idea,
la donna pensante di Ibsen,
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l'inconscio e il pansessualismo inquietante di Freud,
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il potenziamento dell'uomo di Nietzsche;
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l'almanaccare ozioso di Svevo,
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il borghese e l'artista di Mann,
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l'angoscia contagiosa di Kafka,
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la terra di Eliot in attesa di pioggia divina,
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i salotti mondani di Proust che vuole sbucciare le cose,
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i topi di Joyce affogati in barili di birra irlandese.
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Ma adesso quel tempo è lontano.
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E' arrivato il momento
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di fissare all'orecchio
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la parola ordinaria del manuale
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e il paradigma fugace.
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Che i miei studi passati sian vani comunque
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giudizio verace non è.
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Ho imparato che l'Uomo
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destinato al dolore e dopo tutto alla morte,
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effimero come le foglie,
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con potenza di mente e purezza di cuore
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può forzare il destino a portarlo di là.
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Al di là del dolore, al di là della morte,
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resta il bene che fai,
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l'amore che dai,
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la giustizia che rendi,
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il bello che crei,
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il vero che cerchi,
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e la nobile stirpe dell'Uomo
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che sempre procede,
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e se cade talora o declina,
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risorge con nuovo vigore
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come foglia nella selva fiorita al tempo di primavera.
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E' capire la parte profonda della nostra persona,
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è sconfiggere mostri paurosi generati da antichi dolori,
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per attingere il massimo oggetto di scienza:
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che nell'umana creatura c'è Dio.
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Amore cos'è?
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Un assillo che spinge a creare nel Bello.
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Giustizia cos'è?
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E' luce serena che rischiara ogni vivere onesto,
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è fiamma vitale che scalda lo sguardo profondo del buono,
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è il lampo sinistro che svela la colpa
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dello stolto violento, dell'ipocrita triste,
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e infine, tremendo, li abbatte.
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Il bello cos'è?
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E' ricchezza interiore che dagli occhi si irradia su tutto l'aspetto
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e diviene armonia delle membra, alto stile di vita.
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Il vero cos'è?
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E' oggetto di indagine eterna:
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senza esame non è degna di essere vissuta
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la vita dell'uomo.
giovanni ghiselli
Pesaro 8 agosto 2020 ore 10,20
p.s.
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8 Verbo tra
i più comuni. Significa “prendo”.
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