NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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sabato 22 agosto 2020

Le piagnone e i piagnoni





Leggo nel quotidiano “la Repubblica” di oggi, 22 agosto 2020, un pezzo di un’ insegnante, Viola Ardone, che si lamenta per le difficoltà della propria vita. Mi limito a trascrivere il titolo dell’aricolo: “La doppia vita di prof e madre” (pagina 27).
Da professore che non è mai stato padre né marito, rispondo che nessuno ci obbliga a una doppia vita. Io ho considerato le mie forze, anzi le ho calcolate con acribìa,  e ho contato di non averne abbastanza per essere un ottimo professore e un ottimo padre. Sicché ho vissuto entrambi i ruoli nei confronti dei miei allievi e non me ne sono mai pentito, tanto meno lamentato. Chi si lamenta del doppio ruolo, probabilmente li recita male entrambi. Ho visto un paio di film arabi di ottime registe che portano avanti un femminismo intelligente: Un divano a Tunisi e La candidata ideale. Mostrano donne-una psicoanalista e una dottoressa di ospedale- che pur vivendo in società maschiliste-Tunisia e Arabia Saudita- ne sanno confutare gli sterotipi e si realizzano nel lavoro grazie alla capacità di stare sole se non incontrano gli uomini della loro levatura. Le piagnone di casa nostra sono come i maschi piagnoni: si tratta di persone che non sanno quello che vogliono e non se la sentono di affrontare in solitudine le dure gare della vita. Sicché si accoppiano come capita, spesso male, poi si lamentano: gli uni dicendo male delle donne, le altre degli uomini.
Io che pure vivo solo e morirò solo, come previdi già da adolescente leggendo Il deserto dei Tartari, non posso che dire bene delle mie ex fidanzate, non poche grazie a tutte loro e grazie a Dio: le benedico tutte siccome ho condiviso la mia vita con loro finché ci siamo piaciuti e aiutati a vicenda, senza mai ostacolarci nel lavoro.
giovanni ghiselli


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