domenica 16 agosto 2020

La scuola corrotta. X. Terzo atto. La parabola di Potere e dei suoi servi

Docente


Sì ma io cosa c'entro?

Maestro

Lei sta collaborando all'attuazione di un disegno infernale.

Docente

Lei non sa quello che dice! Io eseguo. O no? Cosa
faccio di male io?


Maestro
Ora glielo spiego. Ma partirò dal vertice.

Un giorno Potere supremo, guardando fuori dalla sua reggia d'oro,
si accorse che le genti tendevano all'irrazionale. Allora convocò i

profeti esperti di menti umane destinate al consumo e pose loro
tale quesito:" vati svelatemi il vostro pensiero. Io voglio sapere

come andranno i miei affari se le svigorite teste dei mortali
destinati a comprare, procederanno sulla strada dell'irrazionale.

E siccome gli avevano spiegato Freud, aggiunse: "mi conviene
concimare la pianta dell'Es, oppure ci guadagno a rivalutare la

logica vacillante? Che cosa dobbiamo imporre attraverso i mezzi
di informazione?"

Secondo lei signora quale fu la risposta?

Docente

Cosa vuole che ne sappia? Se questa non fosse una sua fantasia, le
risponderei che i disegni delle menti dei grandi sono

imperscrutabili.

Maestro

Fino a un certo punto. I sacerdoti del quattrino che conoscono gli
arcani di tutti i mercati, presenti passati e futuri, risposero così:

"Se tu, signore, rimetterai in corso questa pur pallida logica, non
vedrai crescere le vendite dei tuoi prodotti, che per lo più non sono

necessari alla felicità dell'uomo anche solo un poco ragionevole".
Allora il re domandò: "Devo dunque ammettere il soddisfacimento

delle pretese del cuore?"
Secondo lei cosa rispose quel grande?


Docente
Ma dica professore, intende forse canzonarmi? Parla sul serio o

scherza?

Maestro

Purtroppo sto raccontando una parabola storica di tragica serietà.
Dunque i vati risposero: "Se tu ammetterai il soddisfacimento

dell'amore che unifica, la stirpe umana crescerà in forza, sicurezza
e intelligenza; assisterai all'avvento di una razionalità nuova,

quella comprensiva della mente e del cuore, più vasta e profonda
della logica fredda che ora sta declinando; vedrai nascere idee

nuove, ampie e potenti, molto diverse dai concettuzzi striminziti 
che informano il meschino vivere attuale della gentucola

comune".
I sacerdoti tacquero. Allora il sovrano chiese: "Ma le vendite dei

miei prodotti, come andranno?"
"Male o re, male per te" dissero i sacerdoti in coro. Quindi il loro

portavoce spiegò:
"Quando le genti saranno state potenziate dall'amore razionale,

vorranno procurarsi soltanto le cose belle che le tue macchine non
sanno produrre".

Il sire guardò i suoi consiglieri con occhi sanguinari, poi
domandò: "Come potremo scongiurare questa sciagura?"
I profeti, impauriti, si affrettarono a rispondere attraverso il

corifèo:
"Non temere, signore. Prima di tutto colpiremo le idee.

Impediremo a chiunque di produrne di nuove e vive; le vecchie le
diraderemo, assottiglieremo, svaluteremo, finché saranno

annientate. La televisione, i giornali, il cinema e soprattutto la
scuola, dovranno progressivamente impoverirsi dal punto di vista

culturale, fino a restare svuotati di espressioni mentali decenti.
Le televisioni dovranno propinare pubblicità, menzogne e

frastuono: parole drogate e rumore. I giornali ribadiranno i luoghi
comuni più triti e vieti; il cinema continuerà a produrre film di

evasione fatti di violenza, stupidità e pornografia. Abbiamo messo
in giro alcune pellicole: Super manFlash Gordonun'avventura

senza tempo nello spazio senza confini, Super donne porno, Sesso
infuocato, Oroscopiamoci [1]. Per gettare fumo negli occhi, si

possono tenere in piedi anche alcuni vecchi maestri del cinema

che passa per buono. Tanto non hanno più niente da dire e
biascicano ricordi personali suggerendo l'evasione dalla politica

agli intellettuali poco intelligenti. Il popolo del resto non li ha mai
considerati.

Ma per depravare le menti, il mezzo più importante è la scuola.
Arruolerà insegnanti fanatici dei tecnicismi, demoralizzati,

pezzenti mentali avversi tanto alle idee quanto ai sentimenti.
Quelli capaci di volare più in alto verranno minacciati, isolati e, se

non basterà, eliminati. Insomma il pensiero e l'arte dovranno
sparire dalla circolazione. Le teste dei giovani, completamente

prive di nutrimento spirituale, non acquisteranno la capacità di
pensare. Rimarranno solo le sensazioni. Allora anche su queste noi

tireremo una serie di colpi: non sarà difficile estirpare quanto può
rimanere di positivo, di favorevole alla vita nelle menti svigorite.

Basterà evidenziare con enfasi, con sinistra foga, gli effetti
dell'odio che abbiamo già infiltrato tra gli uomini: accresceremo la

frequenza e la forza distruttiva degli atti terroristici,
incrementeremo la circolazione della droga, favoriremo
l'avvelenamento di Eros attraverso nuove pesti inaudite. Agli

uomini resterà solo il consumo dei tuoi prodotti. Le deboli teste
vaneggianti nel vuoto culturale, nell'assenza di emozioni vitali,

perderanno ogni affetto nobile, ogni pensiero elevato, e resteranno
in balia di un'unica pulsione: quella della rovina. La massa

dall'anima sciancata non potrà non parteciparvi: nei casi estremi
ammazzando e ammazzandosi, nella media sostituendo la

distruzione con la sua metafora più ovvie per gente manipolata dai
tuoi servi dell'informazione: il consumo indiscriminato dei

prodotti che tu vorrai imporre, o divino".
Il sacerdote tacque e osservò speranzosamente il volto del suo

signore. Questo aveva seguito il discorso scrutando i ministri del
suo culto con aria sprezzante, ma, udite le ultime parole, non poté

dissimulare un moto di intima soddisfazione che anzi, stava per
manifestarsi nel lancio di una manciata di luccicanti monete, il

massimo bene da conseguire secondo le menti dei vati.
Ma ad un tratto un pensiero molesto gli attraversò il cervello.

Trattenne l'oro in mano e domandò:
"degli uomini politici che cosa faremo?"

I sacerdoti, già pronti a saltare per afferrare l’agognata mercede, bloccarono i
piedi sul pavimento marmoreo che, candido più dei gigli

splendenti, nitido quanto il biancore delle nevi intatte,
rispecchiava gli aurei cassettoni dell'alta volta simulando le

fattezze della reggia di Zeus.
I ministri, contraffacendo anch'essi la serenità dell'Olimpo,

risposero rassicuranti: "Non preoccuparti, o supremo. In campo
politico noi unificheremo e divideremo secondo il tuo interesse.

Uniremo la maggioranza con l'opposizione per segnare la morte
della dialettica; divideremo l'etico dal politico per situare la

bruttura morale sull'acropoli della nazione. La fine di ogni
dibattito serio garantirà la processione sulla via tracciata dalla tua

volontà: quali unici valori resteranno vendere e comprare; il bello
in sé, la bontà, la generosità, non conteranno più nulla. La politica

senza morale autorizzerà ogni nefandezza in nome del successo."
Il sovrano alzò il pugno per la seconda volta, ma poi, in preda a un

altro dubbio, lo abbassò di nuovo. I sacerdoti riuscirono ancora a
dissimulare il desiderio.
"E se qualcuno - domandò il signore ai vati oramai trepidi - se

qualche persona morale e intelligente, con parole nobili, con un
bel volto sereno, svelerà il vostro piano al popolo?"

"Ti ricordi di Socrate e di Cristo?", ribatterono i profeti, con un
sorriso di compatimento per i due disgraziati. Poi continuarono:

"Quell'uomo farebbe la stessa fine. Quando il terreno sarà stato
preparato secondo i tuoi interessi, signore, le anime nobili, amiche

della vita, verranno isolate dall'odio, annientate dalla calunnia,
ridicolizzate dal successo dei tuoi lacché. Può essere che alcuni

cerchino di resistere ai tuoi profitti".
"E noi li lasceremo fare?", domandò minaccioso il monarca.

"Mai o divino", risposero i ministri in coro.
Quindi il corifeo spiegò:
"Noi faremo lo sforzo supremo per eliminarli e giungere alla

soluzione finale. Organizzeremo scempi e stupri con i quali
screditeremo definitivamente le idee morali, amiche della vita, e

gli ostinati fanatici desiderosi di manifestarle. Eliminati questi, li
sostituiremo con nostre creature meccaniche, automi cui

applicheremo maschere ripugnanti dai nasi dilatati, dagli occhi
striminziti, dalle bocche viscide e bavose, dai denti formidabili,

dalle pappagorge ridondanti. Avranno l'aria di gente stanca,
generata senza amore, nemica della luce, priva di intelligenza e di

vita. Li metteremo davanti a tutti per offendere il merito; li
programmeremo a pronunciare frasi insignificanti, con voce

arrogante, catarrosa, e toglieremo al popolo ogni voglia e
possibilità di occuparsi del bene comune, di partecipare alla

gestione della così detta cosa pubblica che sarà diventata cosa
soltanto tua".

Pesaro 16 agosto 2020, ore 10, 15. giovanni ghiselli

p. s.
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[1]Erano proiettati nei cinema del centro di Bologna quando questo lavoro fu

scritto, nel novembre - dicembre del 1980.





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