Docente
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Sì ma io
cosa c'entro?
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Maestro
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Lei sta
collaborando all'attuazione di un disegno infernale.
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Docente
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Lei non sa
quello che dice! Io eseguo. O no? Cosa
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faccio di
male io?
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Maestro
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Ora glielo
spiego. Ma partirò dal vertice.
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Un giorno
Potere supremo, guardando fuori dalla sua reggia d'oro,
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si accorse
che le genti tendevano all'irrazionale. Allora convocò i
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profeti
esperti di menti umane destinate al consumo e pose loro
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tale
quesito:" vati svelatemi il vostro pensiero. Io voglio sapere
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come
andranno i miei affari se le svigorite teste dei mortali
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destinati
a comprare, procederanno sulla strada dell'irrazionale.
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E siccome
gli avevano spiegato Freud, aggiunse: "mi conviene
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concimare
la pianta dell'Es, oppure ci guadagno a rivalutare la
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logica vacillante? Che cosa dobbiamo imporre attraverso i mezzi
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di
informazione?"
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Secondo
lei signora quale fu la risposta?
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Docente
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Cosa vuole
che ne sappia? Se questa non fosse una sua fantasia, le
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risponderei
che i disegni delle menti dei grandi sono
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imperscrutabili.
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Maestro
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Fino a un
certo punto. I sacerdoti del quattrino che conoscono gli
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arcani di
tutti i mercati, presenti passati e futuri, risposero così:
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"Se
tu, signore, rimetterai in corso questa pur pallida logica, non
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vedrai
crescere le vendite dei tuoi prodotti, che per lo più non sono
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necessari
alla felicità dell'uomo anche solo un poco ragionevole".
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Allora il
re domandò: "Devo dunque ammettere il soddisfacimento
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delle
pretese del cuore?"
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Secondo
lei cosa rispose quel grande?
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Docente
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Ma dica
professore, intende forse canzonarmi? Parla sul serio o
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scherza?
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Maestro
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Purtroppo
sto raccontando una parabola storica di tragica serietà.
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Dunque i
vati risposero: "Se tu ammetterai il soddisfacimento
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dell'amore che unifica, la stirpe umana crescerà in forza, sicurezza
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e
intelligenza; assisterai all'avvento di una razionalità nuova,
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quella
comprensiva della mente e del cuore, più vasta e profonda
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della
logica fredda che ora sta declinando; vedrai nascere idee
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nuove,
ampie e potenti, molto diverse dai concettuzzi striminziti
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che
informano il meschino vivere attuale della gentucola
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comune".
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I
sacerdoti tacquero. Allora il sovrano chiese: "Ma le vendite dei
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miei
prodotti, come andranno?"
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"Male
o re, male per te" dissero i sacerdoti in coro. Quindi il loro
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portavoce
spiegò:
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"Quando
le genti saranno state potenziate dall'amore razionale,
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vorranno
procurarsi soltanto le cose belle che le tue macchine non
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sanno
produrre".
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Il sire
guardò i suoi consiglieri con occhi sanguinari, poi
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domandò: "Come
potremo scongiurare questa sciagura?"
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I profeti,
impauriti, si affrettarono a rispondere attraverso il
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corifèo:
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"Non
temere, signore. Prima di tutto colpiremo le idee.
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Impediremo
a chiunque di produrne di nuove e vive; le vecchie le
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diraderemo,
assottiglieremo, svaluteremo, finché saranno
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annientate.
La televisione, i giornali, il cinema e soprattutto la
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scuola,
dovranno progressivamente impoverirsi dal punto di vista
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culturale,
fino a restare svuotati di espressioni mentali decenti.
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Le
televisioni dovranno propinare pubblicità, menzogne e
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frastuono:
parole drogate e rumore. I giornali ribadiranno i luoghi
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comuni più
triti e vieti; il cinema continuerà a produrre film di
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evasione
fatti di violenza, stupidità e pornografia. Abbiamo messo
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in giro
alcune pellicole: Super man, Flash Gordon, un'avventura
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senza
tempo nello spazio senza confini, Super donne porno, Sesso
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infuocato,
Oroscopiamoci [1]. Per
gettare fumo negli occhi, si
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possono
tenere in piedi anche alcuni vecchi maestri del cinema
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che passa
per buono. Tanto non hanno più niente da dire e
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biascicano
ricordi personali suggerendo l'evasione dalla politica
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agli
intellettuali poco intelligenti. Il popolo del resto non li ha mai
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considerati.
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Ma per
depravare le menti, il mezzo più importante è la scuola.
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Arruolerà
insegnanti fanatici dei tecnicismi, demoralizzati,
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pezzenti
mentali avversi tanto alle idee quanto ai sentimenti.
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Quelli
capaci di volare più in alto verranno minacciati, isolati e, se
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non
basterà, eliminati. Insomma il pensiero e l'arte dovranno
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sparire
dalla circolazione. Le teste dei giovani, completamente
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prive di
nutrimento spirituale, non acquisteranno la capacità di
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pensare.
Rimarranno solo le sensazioni. Allora anche su queste noi
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tireremo
una serie di colpi: non sarà difficile estirpare quanto può
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rimanere
di positivo, di favorevole alla vita nelle menti svigorite.
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Basterà
evidenziare con enfasi, con sinistra foga, gli effetti
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dell'odio
che abbiamo già infiltrato tra gli uomini: accresceremo la
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frequenza
e la forza distruttiva degli atti terroristici,
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incrementeremo
la circolazione della droga, favoriremo
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l'avvelenamento
di Eros attraverso nuove pesti inaudite. Agli
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uomini
resterà solo il consumo dei tuoi prodotti. Le deboli teste
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vaneggianti
nel vuoto culturale, nell'assenza di emozioni vitali,
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perderanno
ogni affetto nobile, ogni pensiero elevato, e resteranno
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in balia
di un'unica pulsione: quella della rovina. La massa
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dall'anima
sciancata non potrà non parteciparvi: nei casi estremi
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ammazzando
e ammazzandosi, nella media sostituendo la
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distruzione
con la sua metafora più ovvie per gente manipolata dai
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tuoi servi
dell'informazione: il consumo indiscriminato dei
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prodotti
che tu vorrai imporre, o divino".
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Il
sacerdote tacque e osservò speranzosamente il volto del suo
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signore.
Questo aveva seguito il discorso scrutando i ministri del
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suo culto
con aria sprezzante, ma, udite le ultime parole, non poté
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dissimulare
un moto di intima soddisfazione che anzi, stava per
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manifestarsi
nel lancio di una manciata di luccicanti monete, il
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massimo
bene da conseguire secondo le menti dei vati.
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Ma ad un
tratto un pensiero molesto gli attraversò il cervello.
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Trattenne
l'oro in mano e domandò:
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"degli
uomini politici che cosa faremo?"
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I
sacerdoti, già pronti a saltare per afferrare l’agognata mercede, bloccarono
i
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piedi sul
pavimento marmoreo che, candido più dei gigli
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splendenti,
nitido quanto il biancore delle nevi intatte,
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rispecchiava
gli aurei cassettoni dell'alta volta simulando le
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fattezze
della reggia di Zeus.
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I
ministri, contraffacendo anch'essi la serenità dell'Olimpo,
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risposero
rassicuranti: "Non preoccuparti, o supremo. In campo
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politico
noi unificheremo e divideremo secondo il tuo interesse.
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Uniremo la
maggioranza con l'opposizione per segnare la morte
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della
dialettica; divideremo l'etico dal politico per situare la
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bruttura
morale sull'acropoli della nazione. La fine di ogni
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dibattito
serio garantirà la processione sulla via tracciata dalla tua
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volontà:
quali unici valori resteranno vendere e comprare; il bello
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in sé, la
bontà, la generosità, non conteranno più nulla. La politica
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senza morale autorizzerà ogni nefandezza in nome del successo."
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Il sovrano
alzò il pugno per la seconda volta, ma poi, in preda a un
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altro
dubbio, lo abbassò di nuovo. I sacerdoti riuscirono ancora a
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dissimulare
il desiderio.
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"E se
qualcuno - domandò il signore ai vati oramai trepidi - se
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qualche
persona morale e intelligente, con parole nobili, con un
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bel volto
sereno, svelerà il vostro piano al popolo?"
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"Ti
ricordi di Socrate e di Cristo?", ribatterono i profeti, con un
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sorriso di
compatimento per i due disgraziati. Poi continuarono:
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"Quell'uomo
farebbe la stessa fine. Quando il terreno sarà stato
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preparato
secondo i tuoi interessi, signore, le anime nobili, amiche
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della
vita, verranno isolate dall'odio, annientate dalla calunnia,
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ridicolizzate
dal successo dei tuoi lacché. Può essere che alcuni
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cerchino
di resistere ai tuoi profitti".
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"E
noi li lasceremo fare?", domandò minaccioso il monarca.
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"Mai
o divino", risposero i ministri in coro.
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Quindi il
corifeo spiegò:
"Noi
faremo lo sforzo supremo per eliminarli e giungere alla
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soluzione
finale. Organizzeremo scempi e stupri con i quali
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screditeremo
definitivamente le idee morali, amiche della vita, e
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gli
ostinati fanatici desiderosi di manifestarle. Eliminati questi, li
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sostituiremo con nostre creature meccaniche, automi cui
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applicheremo
maschere ripugnanti dai nasi dilatati, dagli occhi
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striminziti,
dalle bocche viscide e bavose, dai denti formidabili,
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dalle
pappagorge ridondanti. Avranno l'aria di gente stanca,
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generata
senza amore, nemica della luce, priva di intelligenza e di
|
vita. Li
metteremo davanti a tutti per offendere il merito; li
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programmeremo
a pronunciare frasi insignificanti, con voce
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arrogante,
catarrosa, e toglieremo al popolo ogni voglia e
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possibilità
di occuparsi del bene comune, di partecipare alla
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gestione
della così detta cosa pubblica che sarà diventata cosa
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soltanto
tua".
Pesaro 16
agosto 2020, ore 10, 15. giovanni ghiselli
p. s.
Letture
della settimana
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