LA SCUOLA
CORROTTA NEL PAESE GUASTO
Dramma di
giovanni ghiselli
Dedicato a
tutti gli studenti che ho cercato di educare
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dall'ottobre
del 1969.
Nella
scuola media per 5
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anni, in
un istituto professionale femminile per un anno, nel
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ginnasio
(13 anni) nel liceo (22 anni), e nella scuola di specializzazione
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dell’Università
di Bologna (10 anni).
Dal 1995
tengo conferenze in biblioteche, licei, università
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Epigrafe:
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la vita
senza ricerca non è vivibile per l'uomo.
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Atto primo
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Scena unica
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Ambientato
nel novembre del 1980, in un'aula di un liceo classico
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diretto
male. Allievi di prima liceo. Parlano due studenti. Il primo
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è
realista, il secondo ottimista
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Primo
studente
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Gli anni
scorsi abbiamo lavorato con un metodo non usuale, con
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un maestro
insolito, scandaloso per questa scuola. Mi chiedo
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se andrà
bene anche ai nuovi insegnanti un sistema di lavoro tanto
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raro.
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Secondo
studente
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Non può
non andare bene. Oltre a svolgere i programmi
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ministeriali,
abbiamo letto tanti libri e ne abbiamo tratto il gusto di
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riflettere
sui sentimenti, le idee, i diritti e i doveri degli uomini.
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Abbiamo
lavorato con una sensazione di gioia, di accrescimento della nostra umanità.
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Primo
studente
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Appunto: è
una cosa sospetta per chi non l'ha mai provata.
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Secondo
studente
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Comunque
anche da un punto di vista strettamente scolastico
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siamo ben
preparati.
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Primo
studente
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Infatti.
Dobbiamo sperare che i nostri docenti ne sappiano più di
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noi,
altrimenti non possono insegnarci nulla, e per giunta si
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offendono.
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Secondo
studente
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Perché?
Potranno imparare comunque qualche cosa, mentre ci insegnano
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quello che
sanno; se non altro il loro metodo. Non credo che non
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sappiano
niente: sono uomini e donne di scuola; dovrebbero essere
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anche
persone di cultura. Resteranno sorpresi, ma piacevolmente,
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dalle
letture che abbiamo fatto.
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Secondo
studente
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Può
essere, ma se loro non le hanno fatte, non vogliono farle e
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conoscono
solo i manuali, vedrai che, per rivalsa, ci accuseranno
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di avere
trascurato i tecnicismi delle lingue classiche.
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Secondo
studente
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Vuoi
scherzare? Per due anni, tutti i giorni, abbiamo lavorato su
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grammatiche
e sintassi, con regole, eccezioni, esercizi e verifiche.
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Abbiamo
studiato il greco e il latino con ordine e tenacia esemplari,
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affaticandoci
anche.
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Primo
studente
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E' vero;
però abbiamo pure provato il piacere della letteratura,
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della
storia, della filosofia con l'insegnante di lettere.
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Secondo
studente
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E questo
non è oggettivamente un merito?
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Primo
studente
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Lo è per
uno come il nostro ex maestro che crede nell'uomo e
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mira allo
sviluppo del pensiero umano; ma se i nuovi professori
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sono dei
frustrati, dei repressi, e hanno nel mirino la repressione nostra,
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negheranno
perfino la possibilità di uno studio chiarificatore che
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stenebri la
mente e la liberi dai ceppi dei luoghi comuni.
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Secondo
studente
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Tu dici
che possono essere tanto malati? Io spero di no.
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Primo
studente
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Io pure.
Infatti se sono malati, renderanno malati anche noi.
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Secondo
studente
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Come?
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Primo
studente
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Come loro.
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Secondo
studente
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In che
modo?
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Primo
studente
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Ci rendono
diffidenti trattandoci con diffidenza, ci fanno diventare
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servili
gratificando chi li asseconda in maniera adulatoria e
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umiliando
chi li confuta con ragione. Ci rendono insicuri dei valori
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estetici
ed etici affermando il brutto morale con parole e atti di cattivo esempio.
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Ci danno
cattiva coscienza del lavoro intelligente che abbiamo svolto
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in questi
anni, abituandoci a un apprendimento manualistico,
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meccanico
e sottoposto a controlli ignobili, pieni di malafede.
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Secondo
studente
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Cerca di
non essere prevenuto! Perché dovrebbero essere
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moralmente
e intellettualmente distorti?
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Primo
studente
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Perché
tali stanno diventando i capi della nazione, e costoro li
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imitano.
Comunque arriva una prof: sentiamo cosa dice.
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Secondo
studente
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Sì; poi
facciamole delle domande.
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Entra una
docente di età indefinibile.
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continua
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