John William Waterhouse, Cleopatra |
Argomento
Cleopatra
Intanto la vaesana mens Pothini non vacabat a
scelerum motu (334 - 335): Magno nihil ille perempto - iam
putat esse nefas (335 - 336), ucciso Magno pensa che nulla sia più un
delitto.
“ultricesque deae dant in nova monstra
furorem” (337) e le dèe vendicatrici gli procurano la pazzia per nuovi atti
mostruosi.
L’ audax Potino invictum
ducem lacessit provoca il duce invitto detecto Marte (346)
a battaglia aperta. Manda ad Achilla quem puer imbellis cunctis
praefecerat armis (351) che l’mbelle fanciullo aveva messo a capo di
tutte le. forze armate, di sgozzare Cesare e di congiungerlo a Pompeo
Quindi Potino va a parlare ad Achilla e lo sgrida: “nunc
incumbe toris et pinguis exige somnos” 354, stattene pure sui letti morbidi
e trascorri il tempo nei sonni.
Cleopatra soror impia nubit fratri ed
è sposa pure di Cesare Romamque meretur e guadagna Roma puttaneggiando
359.
Ha espugnato un vecchio con i suoi veleni; tu non
fidarti di un ragazzo: dopo che si sarà accoppiato con lei, incesto
pectore con animo incestuoso e e hauserit obascenum titulo
pietatis amorem (362) e abbia assorbito immondo sotto il titolo di
affetto - meque tuumque caput per singula forsitan illi - oscula
donabit (364 - 365), donerà forse per un paio di baci me e la testa
tua. Crucibus flammisque luemus, pagheremo il fio sulla croce e tra
le fiamme si fuerit formosa soror, se la sorella sarà stata bella.
Rex hinc coniunx, hinc Caesar adulter (367), da una parte il re, dall’altra l’adiltero
Cesare. Loro saranno giudicati colpevoli da Cleopatra poiché non hanno avuto
rapporti sessuali con lei: “quem non e nobis credit Cleopatra nocentem - a
quo casta fuit?” 369 - 370.
Una donna romana
accostabile a questa Cleopatre lussuriosa è Messalina l'imperatrice moglie di
Claudio la quale secondo Tacito :"iam... facilitate adulteriorum in
fastidium versa ad incognitas libidines profluebat "[1], oramai
volta alla noia per la facilità degli adultèri, si lasciava andare a
dissolutezze inaudite.
Altri autori su Cleopatra che è anche “segno di
contraddizione”
“Nel regno tolemaico, le
donne ebbero sempre una posizione di rilievo nella politica, fino alla
diabolica Cleopatra, che seppe incantare con i suoi vezzi un Cesare e arrivò a
sognare di stabilirsi, signora del mondo, sul Campidoglio a fianco di
Antonio"[2].
La regalità di
Cleopatra, del suo fascino, è messa in evidenza da Plutarco
Il quale scrive che la
la sua bellezza in sé - auJto; to; kavllo" - non era proprio
incomparabile - ouj pavnu dusparavblhton - dus - e parabavllw - getto di fianco, paragono - né tale da sbalodire
quelli che la vedevano - oujd j oi|on ejkplh'xai tou;"
ijdovnta" - ma la sua compagnia aveva una presa dalla
quale non si poteva fuggire - ajfh;n (a[ptw) d j ei\cen hJ sundiaivthsi" a[fukton (Plutarco, Vita di Antonio,
27).
La Cleopatra di Shakespeare affronta la morte per
non perdere la propria identità di regina diventando schiava di Ottaviano e non
assimilarsi alla canaglia che l’ha tradita asservendosi al vincitore come ha
fatto il suo attendente Seleuco cui la regina dice: “se tu fossi uomo, avresti
pietà di me –wert thou a man, thou wouldst have mercy on me” (Antonio e
Cleopatra, V, 2, 173 - 174)
Piuttosto che vedersi vilipesa da littori e istrioni i
quali rappresenteranno Antonio come ubriaco e che dover assistere a qualche
giovanotto mentre, travestito da becera Cleopatra squeaking Cleopatra,
avvilisce la sua grandezza raffigurandola in the posture of a whore (V,
2, 214 - 219), la donna regale, la donna non comune decide di uccidersi.
Non ha più dubbi:
“My resolution is placed, and I have nothing of woman in me: now
from head to foot I am a marble - constant; now the fleeting moon non planet of
mine” (V, 2, 238 - 241), adesso la luna incostante non è il mio pianeta.
Cfr. Lady Macbeth che vuole defemminilizzarsi quando
invoca gli spiriti che apportano pensieri di morte:"unsex me here", snaturatemi
il sesso ora, e riempitemi dalla testa ai piedi della crudeltà più orrenda (of
direst cruelty). Il sangue di cui gronda la tragedia, nel suo corpo deve addensarsi
e chiudere ogni via di accesso al rimorso (Macbeth, I, 5).
Cfr. pure la Medea di
Seneca la quale pensa di incenerire l'istmo di Corinto e di assumere la ferocia
massima negando la propria femminilità: "pelle femineos metus/et
inhospitalem Caucasum mente indue." (vv. 42 - 44, scaccia le paure
femminili e indossa mentalmente il Caucaso inospitale, dice a se stessa.
Lady Macbeth e Medea
vogliono uccidere altre persone, Cleopatra solo la schiava che diventerebbe
dopo la vittoria di Ottaviano, e lo fa con regalità: the stroke of
death is as a lover's pinch (V, 2, 294), il tocco della morte è come
il pizzicotto di un amante.
La nobiltà nella morte
La bellezza e la dignità
della morte vengono anteposte alla degradazione della vita da Cleopatra,
l'ultima dei Tolomei: lo capisce l'ancella Carmione la quale, al soldato che,
vedendo il cadavere della regina, le ha domandato: "kala;
tau'ta Cavrmion;" - è bello questo? - la ragazza risponde con il suo ultimo fiato:
"kavllista me;n ou\n kai; prevponta th'/ tosouvtwn
ajpogovnw/ basilevwn" (Plutarco, Vita di Antonio, 85, 8) - è bellissimo e si
confà a una donna che discende da re tanto grandi.
Lo stesso personaggio
(Charmian) dell'Antonio e Cleopatra di Shakespeare, all'ottuso
guardiano (First Guard) che le ha posto la medesima domanda retorica (Charmian,
is this well done?) , replica : "It is well done, and fitting for a
princess - Descended of so many royal kings. Ah, soldier! (5,
2)", è ben fatto e adatto a una sovrana discesa da tanti nobili re. Ah
soldato!
Bologna 2 ottobre ore 17, 50 giovanni ghiselli
[1]Tacito, Annales ,
XI, 26.
[2] M.
Pohlenz, L'uomo greco, p. 735.
Nessun commento:
Posta un commento