NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

LE NUOVE DATE! Protagonisti della Storia Antica | Biblioteche Bologna   -  Tutte le date link per partecipare da casa:    meet.google.com/yj...

mercoledì 6 gennaio 2021

Eschilo. "Prometeo incatenato", VIII

strumenti da guerra, da Bilder-Atlas, Leipzig, F.A. Brockhaus, 1850
PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUI


Il vanto dell’inventore contraddetto dai limiti dell’intelligenza umana

 

Sentiamo Prometeo che rivendica le sue invenzioni:

"kai; mh;n ajriqmo;n , e[xocon sofismavtwn, - ejxhu'ron aujtoi'" , grammavtwn te sunqevsei", - mnhvmhn aJpavntwn, mousomhvtor j ejrgavthn. - ka[zeuxa prw'to" ejn zugoi'si knwvdalauJf a[rma t j h[gagon filhnivou" - i{ppou" , a[galma th'" - uJperplouvtou clidh'". - qalassovplagkta d j ou[ti" a[llo" ajnt j ejmou' - linovpter j hu|re nautivlwn ojchvmata" (vv. 459 - 462 e 465 - 468), ed io inventai per loro il numero, eccellente fra le trovate ingegnose, e le combinazioni delle lettere, memoria di tutto, madre delle muse operosa. E ho aggiogato per primo gli animali selvatici (…) e ho portato sotto il cocchio i cavalli divenuti amanti delle briglie, immagine di lusso straricco. Nessun altro all'infuori di me ha inventato i veicoli dalle ali di lino vaganti per i mari dei marinai.

L'invenzione della navigazione da parte di Prometeo prefigura anche il volo. 

Inoltre Prometeo si vanta di avere trovato i farmaci (vv. 480 sgg.), le tecniche dell'arte divinatoria, l'interpretazione dei sogni, del volo degli uccelli, delle viscere nella vittime sacrificali. Infine ha scoperto i metalli:"calkovn, sivdhron, a[rguron crusovn te, tiv" - fhvseien a]n pavroiqen ejxeurei'n ejmou' ;" (vv. 502 - 503), il bronzo, il ferro, l'argento e l'oro, chi potrebbe dire di averli scoperti prima di me?

 

La scoperta delle tecniche tuttavia viene maledetta più volte: nella Tebaide di Stazio, quando Eteocle e Polinice stanno per ammazzarsi a vicenda, la Pietas lamenta di essere stata creata invano dalla Natura princeps con il compito di opporsi agli stati d’animo crudeli di uomini e dèi; quindi esecra la follia dei mortali e le orribili tecniche di Prometeo: “o furor, o homines diraeque Prometheos artes!” (XI, 468).

Quasi tutte le invenzioni di Prometeo sono diventate strumenti di guerra.

 

 Prometeo dunque è un sofisthv" , uno scopritore di sofivsmata (v. 459) ma Kratos, mentre sprona Efesto a inchiodarlo, gli ricorda che il Titano dal suo tormento deve imparare che è un sapiente ottuso rispetto a Zeus:" i{na - mavqh/ sofisth;" w]n Dio;" nwqevstero" " (vv. 61 - 62).

 

Insomma la sofivvva di Prometeo è debole come quella di Edipo il cui peccato vero è la presunzione intellettuale che il re di Tebe manifesta con queste parole: "arrivato io,/ Edipo, che non sapevo niente, la feci cessare,/ azzeccandoci con l'intelligenza (gnwvmh/ kurhvsa" ) e senza avere imparato nulla dagli uccelli" (vv. 396 - 398). La sapienza fasulla di Edipo viene smontata dagli eventi nel corso del dramma.

“Gradualmente i personaggi prendono a parlare con una tale esibizione di sagacia, di lucidità, di acutezza che a leggere una tragedia di Sofocle c’è veramente di che restare confusi. Per noi è come se tutte quelle figure andassero in rovina non in base al tragico, ma per una sorta di superfetazione dell’elemento logico”[1].

Nietzsche sarebbe, secondo H. Hesse, il tipico intellettuale tedesco.

 "L'intellettuale tedesco è sempre stato un frondista contro la parola e contro la ragione e ha fatto l'occhiolino alla musica"[2].

“La punta della sapienza si rivolge contro il sapiente, la sapienza è un delitto contro la natura”[3].La sapienza fasulla di Edipo viene smontata dagli eventi nel corso del dramma.

 

Questa presunzione di Edipo indifferente ai segni che vengono dagli uccelli il cui volo è diretto dagli dèi[4], viene anticipata da Ettore quando dice:"uno solo è l'auspicio ottimo: combattere difendendo la patria" ( ei|~ oijwno;~ a[risto~ ajmuvnesqai peri; pavtrh~, Iliade , XII, 243).

Con queste parole Ettore risponde, guardandolo bieco (uJpovdra ijdwvn, v. 230), a Polidamante il consigliere che gli ha indicato un segno: un’aquila che aveva afferrato un serpente, ma poi, morsa da quella preda, l’aveva lasciato cadere strillando. Ebbene, Ettore risponde: tu mi consigli di dare retta agli uccelli dalle ali spiegate, ma di loro io non mi curo in alcun modo, né mi do pensiero (tw'n ou[ ti metaprevpom j oujd j ajlegivzw, 238).

 

Il sospetto nei riguardi dell’intelligenza umana si trova anche in Dante che, come giunge nell’ottava bolgia dell’VIII cerchio, quella dei consiglieri fraudolenti, esclama:

 “Allor mi dolsi, e ora mi ridoglio

quando drizzo la mente a ciò ch’io vidi,

e più lo ‘ngegno affreno ch’io non soglio,

perché non corra che virtù nol guidi;

sì che, se stella bona o miglior cosa

m’ha dato ’l ben, ch’io stesso nol m’invidi”[5]

 

 giovanni ghiselli

 

 



[1] Nietzsche, Socrate e la tragedia, p. 61

[2] H. Hesse, Il lupo della steppa, p. 181.

[3] La nascita della tragedia, capitolo 9

[4] Cfr. Ammiano Marcellino XXI, 1, 7: “volatus avium dirigit deus”, è un dio che dirige i voli degli uccelli. Per questo gli auspici si ricavano dal volo degli uccelli.  

[5] Inferno, XXVI, 19 - 24.

Nessun commento:

Posta un commento